Le lacrime di un giudice e le servitù della giustizia
"Ho visto le fotografie del GIP Forleo in lacrime con imbarazzo e disagio... Non mi piace anzitutto che un funzionario dello Stato manifesti pubblicamente le sue emozioni. Si potrebbe osservare che le emozioni sono state provocate dalle insinuazioni e dalle accuse di cui Clementina Forleo è stata oggetto nelle ultime settimane. A me sembra invece che le colpe dei suoi avversari e detrattori siano pur sempre meno importanti, per la dignità delle istituzioni, del modo in cui il GIP ha gestito le sue apparizioni pubbliche. Forleo non ha torto, almeno «tecnicamente», quando afferma: «Finché non ci sarà un editto che stabilisca quali magistrati possono parlare e quali non possono, quando possono o non possono farlo, sempre al di là della riservatezza legata alle questioni sugli atti d’ufficio, io ritengo di parlare, come fanno gli altri miei colleghi, assumendomi tutte le mie responsabilità. Ci sono molti magistrati indipendenti che vogliono far sentire la loro voce» (Corriere di ieri)...