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Visualizzazione dei post con l'etichetta Dirigenza e Leadership

Dario @ OECD

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The Italian Experiences of the SNA Programme on the Role of the Senior Civil Service in Building a Culture of Integrity Presentation to the OECD Working Party of Senior Public Integrity Officials (SPIO) In the framework of the OECD Integrity Week Paris, April 18 th 2016 by Dario Quintavalle, SNA Alumni Good afternoon, and thank you very much for the invite to this working party. My name is Dario Quintavalle, I am a member of the Italian Senior Executive Service and I’m here on behalf of the Italian National School of Government (SNA) Alumni Association.     If I were a novelist, and I should write a book about the Italian Civil Service, I would title it after Jane Austen as: “ Little Pride, and Lot of Prejudice ”, as it seems “ a truth universally acknowledged ”, that civil servants are too many, too well paid, and deliver too little, and too bad. It is, indeed, not the best of the moments to be a public servant in my country: we are...

Dario all'Ocse

Oggi @darioq sui temi della cultura dell'integrità all'annuale incontro @OECD : in bocca al lupo! https://t.co/nFyzQYcaLD @AllieviSNA — Alfredo Ferrante (@alfredoferrante) 18 aprile 2016 Building a culture of integrity: AllieviSNA is speaking at OECD. Great interest and question time for @darioq . pic.twitter.com/C2AphM4Cvx — Saporeantico (@giovannifino) 18 aprile 2016

I miei articoli su LaVoce Info

La magistratura ha bisogno di risorse, personale e fondi dal mistero di Giustizia. Serve un'Agenzia ad hoc. http://t.co/FB2Jyf5J — Lavoce.info (@lavoceinfo) November 11, 2011 Un federalismo differenziato per la giustizia. È ora che le regioni dimostrino di saper fare meglio dello Stato. http://t.co/kcn9m0WU — Lavoce.info (@lavoceinfo) February 2, 2012 Alcune semplici istruzioni per non perdere la madre di tutte le battaglie, quella della burocrazia | http://t.co/BwstOXVmlf — Lavoce.info (@lavoceinfo) February 28, 2014 @darioq @alfredoferrante Bravi! bell'articolo! — carlo viola (@carloviola) February 28, 2014 Istruzioni per non perdere la madre di tutte le battaglie: ecco come riformare la burocrazia | http://t.co/LxD3TUr9fO — Lavoce.info (@lavoceinfo) February 28, 2014 @darioq @lavoceinfo ho letto. Interessante — Guido Crosetto (@GuidoCrosetto) February 28, 2014 @AllieviSSPA ottimo articolo, da sottoscrivere @lavoceinfo ...

Management is doing things right; leadership is doing the right things

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"Management significa fare le cose per bene, Leadership significa fare le cose giuste... Ho sempre sottolineato che l'organizzazione non ha nulla a che fare con il potere, ma con la responsabilità" . Peter Drucker (1909-2005). C'è una grande differenza se il capo e il suo potere sono legittimati solo da coloro che lo hanno nominato o vengono invece accettati e riconosciuti, anche dai collaboratori, dai dipendenti, da coloro che vivono nell'ambiente in cui opera. Chi ottiene questo riconoscimento oltre che un manager è anche un leader. Il Leader indica la meta e trasmette a ogni livello dell'organizzazione l'importanza, il valore di ciò che si sta facendo, crea entusiasmo e orgoglio, per cui ciascuno mette a frutto la sua intelligenza e prodiga le sue migliori energie. Il leader non ha paura di scegliere le persone più creative, dotate di autonomia di giudizio perché sa come guidarle. Lo stato maggiore delle grandi imprese di successo è sempre formato da...

La chiamata dei Variaghi

Il “popolo…aveva espresso il proprio pensiero nella leggenda della chiamata dei Variaghi:   " Regnate e siate i nostri signori. Noi promettiamo con gioia una completa sottomissione. Tutto il lavoro, tutte le umiliazioni, tutti i sacrifici ce li assumiamo noi; ma che non siamo noi a giudicare e decidere " (Tolstoj, Anna Karenina)   Interessante riflessione: non è forse vero che molta gente è ben disposta a sottomettersi pur di non avere responsabilità? Non è la libertà un fardello di cui molti si sbarazzano con gioia?

Il destino dei dirigenti pubblici

Un articolo e la mia risposta: Martedì 08 Febbraio 2011 Il Messaggero Andrea Monorchio e Luigi Tivelli Il Destino del Civil Servant "UOMINI di profonda vocazione e formazione democratica, in qualunque struttura o istituzione operino sul piano nazionale o internazionale, per elevate che siano le loro competenze e prestazioni tecniche, conoscono il senso del limite, sanno dove la loro responsabilità si arresta e cede il passo alla sfera delle decisioni politiche assunte in nome della sovranità popolare". Così il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel commemorare il compianto Tommaso Padoa-Schioppa, ha delineato la figura del civil servant, dei servitori dello Stato. Ma vale la pena di interrogarsi sul difficile presente e sul problematico futuro di queste figure nel nostro Paese messi a dura prova da fattori normativi, consuetudini e prassi ormai da vari anni intervenuti nell'ordinamento del settore pubblico italiano. I civil servant hanno dato...

Breviario per dirigenti severi

Io tutti quelli che amo li rimprovero e li castigo. Mostrati dunque zelante e ravvediti. Apocalisse 3,19

La meritocrazia secondo Brunetta

Sono diventato Dirigente dello Stato grazie a un concorso, altamente selettivo, della Scuola Superiore di Pubblica Amministrazione. La mia carriera potrebbe considerarsi già finita, visto che per diventare Direttore Generale occorre una designazione politica, ed io non conosco nessuno, nemmeno un Consigliere Municipale. Fino ad oggi, infatti, la scelta dei Direttori Generali dei Ministeri era rimessa alla completa discrezionalità del Ministro. Il Ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta aveva annunciato di voler immettere in questo meccanismo “ meritocrazia e trasparenza ”. Ed infatti il suo Disegno di Legge sul lavoro pubblico che ha passato oggi il vaglio del Senato, enuncia il principio che si deve “ rivedere in senso meritocratico la disciplina dell’accesso alla dirigenza ”. Bene. Solo che poi stabilisce “c he l’accesso alla prima fascia dirigenziale [= Direttore Generale] avverrà mediante il ricorso a procedure selettive pubbliche concorsuali" ma solo " per un...

Il firmiere

La peggio cosa che poteva capitare (e inesorabilmente capitava a scadenze più o meno fisse) a Salvo Montalbano, nella sua qualità di dirigente del commissariato di Vigata, era quella di dover firmare le carte. Le odiate carte consistevano in rapporti, informative, relazioni, comunicazioni, atti burocratici prima semplicemente richiesti e poi sempre più minacciosamente sollecitati dagli “uffici competenti”. A Montalbano gli pigliava una curiosa paralisi della mano dritta che gl’impediva non solo di scrivere quelle carte (ci pensava Mimì Augello), ma addirittura di mittìrici la firma. «Almeno una sigla!» supplicava Fazio. Nenti, la mano s'arrefutava di funzionare. Le carte allora s'accumulavano sul tavolo di Fazio, crescevano d'altezza giorno appresso giorno e poi succedeva che i montarozzi dei fogli diventavano accussì alti che, alla minima corrente d'aria, s'inclinavano e scivolavano a terra. Le carpette, raprendosi, facevano per tanticchia un bellissimo effetto di ...

Brain Train

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Ero stato facile profeta, quando parlavo dei sedicenti ‘Cervelli in fuga’ che “reclamano misure che ne agevolino il rientro in posizione privilegiata, magari scavalcando quanti, stringendo i denti, l’Italia non l’hanno abbandonata”. Puntuale, un emendamento presentato al Senato al Decreto Gelmini stabilisce che le Università potranno d’ora in poi assumere professori ordinari, associati e ricercatori che insegnano all’estero senza concorso, per chiamata diretta. Come già nella vicenda dei dirigenti giustizia , il provvidenziale emendamento di qualche legislatore molto sensibile alle lobbies bypassa - addirittura in nome della meritocrazia - la procedura democratica del concorso pubblico, offrendo ai nostri profughi - a scapito di persone magari ugualmente meritevoli ma che non avendo fatto la loro carriera all’estero sono per definizione raccomandati e figli di baroni – un veicolo per il rientro in Italia in pompa magna. Dopo il Brain Drain, il Brain Train, insomma… :-) Nel frattempo, ...

La Coscienza di Svevo

Non occorre saper lavorare, ma chi non sa far lavorare gli altri perisce Non c’è che un solo grande rimorso, quello di non aver saputo fare il proprio interesse Svevo, La Coscienza di Zeno, 5

Amici miei, colbertiani immaginari

La telenovela Alitalia è finita, amen. Abbiamo una nuova compagnia aerea. L’altro ieri dovevo andare a Milano. Ho provato a vedere quanto mi sarebbe costato l’aereo: 323€, il triplo di quanto ci vuole per andare a Londra con un low cost. La nuova Alitalia è un affare per tutti, tranne che per i consumatori, che si trovano a pagare i costi di un sostanziale monopolio, nonché la socializzazione delle perdite della vecchia compagnia. In tempi in cui ci sono pochi soldi per i consumi, un risultato niente male. Il nuovo interventismo statale, con in parallelo il piano americano di pubblicizzazione e salvataggio delle banche e delle assicurazioni in crisi, fa inneggiare tanti alla fine del liberismo e del mercato. Pier Luigi Battista sul Corrierone ha scritto: “ meriterebbe un epitaffio o un elogio funebre il liberismo polverizzato dal crollo del mercato, dagli americani convertiti al verbo della nazionalizzazione, dall'uragano statalista che sommerge persino il ricordo dei ruggenti an...