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Visualizzazione dei post da luglio, 2006

La lobby che tiene famiglia

"Gli ordini professionali ... si batteranno [contro le liberalizzazioni ] per conservare il diritto di autogoverno e di cooptazione. Sosterranno che questi diritti vengono esercitati nell’interesse della comunità e servono a garantire la qualità del servizio prestato. Sono argomenti discutibili, spesso infondati, ma le corporazioni possono contare ... sulla complicità di una parte importante del Paese ... ogni cittadino sa che la sconfitta di una corporazione può preannunciare la fine della propria. Vi è una vecchia leggenda che occorre forse sfatare. Gli italiani non sono individualisti. Il «particulare» di cui parlava Guicciardini non è l’interesse del singolo cittadino, deciso a realizzare se stesso in libera gara con coloro che praticano lo stesso mestiere e hanno le stesse ambizioni. Il «particulare» italiano è l’interesse di gruppi organizzati in cui l’individuo è anzitutto socio, collega, sodale, fratello, compare ... Le corporazioni diffidano del merito. Sanno che l’appli

Misogino d'autore...

“Una donna professore è un fenomeno pernicioso e spiacevole, se non addirittura una mostruosità” August Strindberg, novembre 1883, a proposito del conferimento di una cattedra all’Università di Stoccolma alla matematica russa Sofia Kovalevskaya.

Tragicamente vera...

Devo recarmi periodicamente a Bologna in missione, e sono tenuto a prenotare gli alberghi tramite una società convenzionata col ministero. Oggi dunque compio tale operazione spedendo per e.-mail l'apposito modulo. Le prossime date sono il 4 settembre (4/IX) e il 2 ottobre (2/X). Mi chiama immediatamente un impiegato della suddetta società. "Dottore, non capisco, qui ci sono dei numeri romani… ma che vuol dire quattro noni e due decimi? ” Testuale… E poi dicono male degli impiegati pubblici…

La seduzione e i sottaceti

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Imperversa, sui cartelloni e sulle pagine interne dei giornali, una pubblicità di sottaceti e condimenti per la bruschetta: una donna nuda biondo-platinato con occhiali da sole cerca di attrarre l’attenzione del passante e del lettore sul prodotto. Il risultato è piuttosto dubbio, visto che uno si ricorda, evidentemente, della barbie e non dei sottaceti. Queste cose, tristemente, non scandalizzano più nessuno: non una femminista (esistono ancora?) che si sia levata a protestare contro l’uso commerciale del corpo femminile; non un parroco né un vescovo che si curino più di condannare la peccaminosa esibizione del nudo. Sono tutti diventati troppo smaliziati per partecipare allo scontato gioco della ‘ provocazione’ . Sarà la mezza età e l’ormone infiacchito, ma vorrei allora protestare io, non in nome della moralità e del buon costume, bensì del maschio stanco di essere bombardato da ogni parte da messaggi e foto a contenuto sessuale. Siamo davvero tutti dei guardoni, maniaci con la b

Chi ha il pane non ha i denti....

"RIGA (Reuters) - Lettonia, colpiti con escrementi e uova partecipanti a gay pride. I partecipanti al gay pride hanno detto di essere stati bersaglio di uova e sacchetti pieni di escrementi dopo essere usciti dalla chiesa Anglicana Luterana nel centro storico della capitale della Lettonia, Riga." Sono naturalmente nemico di ogni intolleranza e pertanto disapprovo il fatto. Però bisogna ammetterlo, essere gay in Lettonia vuol dire sputare sulla grazia di Dio…

Junichiro mon amour

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L’anno scorso Junichiro Koizumi, primo ministro del Giappone, intimò ai dipendenti statali del suo paese di andare in ufficio senza giacca e cravatta, in modo da poter risparmiare sul condizionamento degli uffici; per dare il buon esempio, presiedette il consiglio dei ministri in maniche di camicia. Il suo appello non è stato raccolto da nessun governante europeo, men che mai dai nostri. A Roma oggi fa 38°, le donne girano seminude, ma si suppone che un uomo serio debba comunque andare in ufficio in giacca e cravatta. Non ho mai capito il nesso tra serietà e vestiti. Le cronache ci mostrano rapaci bancarottieri vestiti in modo impeccabile e rassicurante, crudeli dittatori in uniformi stirate. Sappiamo che l’abito non fa il monaco, ma vogliamo comunque vedere i monaci col saio. I cosiddetti ‘creativi’ della moda non sono riusciti a inventare per noi uomini niente di diverso da quello che indossavano i nostri nonni. Soprattutto resiste, imperterrito, il nodo scorsoio al collo, il legato

Il piacere della grandezza

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Non visitavo per bene Firenze da non meno di vent’anni: imperdonabile. Così oggi, di passaggio per una missione a Bologna, mi ci sono fermato l'intera giornata, ubriacandomi smodatamente di sole e di arte: S. Maria Novella, Palazzo Strozzi, S. Croce, la Cappella Pazzi (foto), Ponte Vecchio, il Bargello, Piazza della Signoria, il Duomo. Mi sono riempito gli occhi di Giotto, Masaccio, Ghirlandaio, Cimabue, Donatello. Fantastico!!! Quanta meraviglia. È stato tonificante, esaltante: niente come l'arte mi fa sentire di essere felice di essere al mondo e orgoglioso di essere italiano. E pensare che per amore un tempo sarei stato disposto persino a trasferirmi all'estero: follia... ora so che senza bellezza non potrei vivere. Sono arrivato a Bologna con l’ultimo treno della sera, esausto ma felice.

Vento liberale da sinistra

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Non esiste categoria più proterva nel difendere la propria torta dei tassisti. Essi hanno prosperato imponendo la loro volontà alle amministrazioni comunali, scioperando in modo selvaggio ogni volta che si è tentato di aumentare anche di poco il numero di licenze. A fronte di costi assai più alti della media delle città europee, poi, il servizio è pessimo. Viaggiare in taxi significa spesso fare un’esperienza spiacevole: cortesia, rispetto del cliente, frequenza, puntualità, trasparenza dei prezzi, questi sconosciuti… Perché quando chiamo un taxi questo arriva già col tassametro acceso, magari dieci minuti prima dell’appuntamento? Perché finita la corsa un figuro bofonchia la cifra da pagare, e guai se mi azzardo a chiedere spiegazioni su come è stata calcolata? Perché non mi danno mai una ricevuta? Perché quando si va all’aeroporto devo pagare anche il viaggio di ritorno? Perché il tassametro continua a correre anche quando l'auto è ferma nel traffico, o il conducente ha sbagliato

Elogio della fuga

"Quando non può lottare contro il vento e il mare per seguire la sua rotta, il veliero ha due possibilità: l'andatura di cappa che lo fa andare alla deriva, e la fuga davanti alla tempesta con il mare in poppa e un minimo di tela. La fuga è spesso, quando si è lontani dalla costa, il solo modo di salvare barca ed equipaggio. E in più permette di scoprire rive sconosciute che spuntano all'orizzonte delle acque tornate calme. Rive sconosciute che saranno per sempre ignorate da coloro che hanno l'illusoria fortuna di poter seguire la rotta dei carghi e delle petroliere, la rotta senza imprevisti imposta dalle compagnie di navigazione. Forse conoscete quella barca che si chiama desiderio." "Per noi, la causa prima dell'angoscia è l'impossibilità di realizzare l'azione gratificante, e sottrarsi a una sofferenza con la fuga o la lotta è anch'esso un modo di gratificarsi, quindi di sfuggire all'angoscia." "...perseguire un obiettivo ch

La Giustizia a tarallucci e vino

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Rino Gattuso, milanista, uno degli azzurri più attesi nella finale di Berlino, che ha dichiarato a proposito del recente scandalo nel mondo del calcio: « Concedere un'amnistia per i fatti dello scandalo, se l'Italia diventasse campione del mondo, non sarebbe giusto nei confronti di milioni e milioni di tifosi che aspettano le sentenze – dice il centrocampista rossonero - e noi faremmo ancora una volta la figura del Paese dei tarallucci e vino ». Lo confesso, ignoravo fino a una settimana fa chi fosse Rino Gattuso. Ho sempre pensato che i calciatori fossero dei bambacioni senza nerbo morale. Ma letti oggi i giornali devo ricredermi, nel mondo del calcio ci sono uomini con la tempra del leader: ciò di cui il paese ha disperatamente bisogno. Voglio Gattuso Ministro della Giustizia!

Raaaaaaaaaaaaaaaus

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Italia-Germania, 2-0 martedì 4 luglio 2006 Una sfida che continua da 2000 anni

Scurdammoce 'o passato!!!

Francesco Alberoni, inossidabile rivenditore di aria fritta e celebrato autore di ovvietà lapalissiane, dalle pagine del giornale più serioso (se ci scrive lui, si vede che tanto serio non è) quotidiano italiano, il Corriere della Sera , sancisce che “ Quando in una coppia l'amore finisce, maschi e femmine tendono a reagire in modo diverso. I maschi tendono a trascinare il rapporto, le donne rompono bruscamente e spesso in modo definitivo ”. Sarà… Per me, invece, quando una storia d’amore è finita, è finita: non sento il bisogno di continuare ad avere alcun rapporto con la mia ex. Il fatto stesso che una relazione sia stata troncata - se ciò non è dovuto a cause di forza maggiore bensì a fatto di una delle parti - è la prova provata che nemmeno doveva iniziare. Ogni volta che, spinto da latente sentimentalismo, ho ceduto alla richiesta di rivedere una mia ex, l’esperienza è stata mortificante. Privata dei significati che l’amore le aveva attribuito, del suo manto di fascino, la per