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La Vanoni canta a Ostia. E fa il comizio: «Berlusconi è un ladro» - Corriere Roma

La Vanoni canta a Ostia. E fa il comizio: «Berlusconi è un ladro» - Corriere Roma : nel concerto di chiusura di «Ostia Classic», la rassegna estiva che per il terzo anno si è svolta nella cittadina sul litorale romano, la Vanoni rosso-vestita ha deciso di prendersela con il presidente del Consiglio, nonché leader di quel Pdl per cui lei si era schierata solo pochi mesi fa. «Berlusconi è un ladro - esordisce - me ne vado da questo Paese, l'Italia fa schifo». E ancora: «Berlusconi ha triplicato il suo capitale e a noi ha tolto tutto». Forse dovevano spiegare all'Ornella che Ostia è una delle zone più fascio di Roma. E comunque a quella manifestazione vengono solo vecchietti per parlare di cavoli loro, con buona pace del grosso nome sul palco.

Dialogo surreale con un Vigile Urbano

Sono testimone di un incidente stradale, a Ostia, e penso di fare il mio dovere di cittadino avvertendo una pattuglia di vigili urbani che due isolati più avanti sta rimuovendo un’auto col carro attrezzi. Risposta testuale del Vigile: "Si... ma… dico… telefonare... io faccio parte della squadra rimozioni…" Dove ' telefonare ' vuol dire che dovrei essere io a chiamare la loro centrale... Il mio sguardo deve essere così eloquente che poi aggiunge con un sospiro: “Vabbè, mò andiamo a dare un’occhiata...” Ecco perché quando sento promettere dai nostri politici “legge e ordine” e “tolleranza zero” , non so se mettermi a ridere o a piangere.

Polo cementizio

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Saggiamente il Sindaco Alemanno ha deciso che non si farà il parcheggio sotto il Pincio, una delle opere di manomissione del centro che la Giunta precedente aveva approntato senza alcuna riflessione né dibattito pubblico (vedi Ara Pacis). Invece a Ostia, con la recinzione dell'area, compresa tra il Canale dei Pescatori e il mare, sono cominciati i lavori per il famigerato Polo Natatorio. A nulla sono valse le proteste degli abitanti : il Comune di Roma continua a comportarsi come un esercito di occupazione. Un’area di tal pregio, vicino al mare, in una città normale dovrebbe essere assegnata o all’edilizia residenziale di qualità o al verde. Da noi no, c’è l’horror vacui: uno spazio libero viene sapientemente lasciato nell’abbandono per anni, per poter poi giustificare l’intervento di “risanamento”, che è sempre, guarda caso, la provvidenziale colata di cemento. Del resto c’è il precedente del Palazzetto del Judo, una strana architettura a forma di Cappello Borsalino verde messa ad...

Breve guida al viver bene a Ostia

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Lo ripeto, Ostia è un mistero buffo. Ha le potenzialità di una grande località turistica, e l’aspetto e la manutenzione (e la popolazione) di una borgata di periferia. Comunque a Ostia l’estate si vive bene. Finita una giornata di lavoro ci si può andare direttamente a tuffare in una delle (poche) spiagge libere, e poi prendere un aperitivo. La mia preferita è la Spiaggetta , dopo il Belsito, meta di bellissime turiste americane, e delle tante ragazze russe residenti. Qui la sera RadioRock 106.6 organizza parties e concerti gratuiti, come quello, ormai tradizionale, degli Acustimantico. Bel posto solo che sotto la tettoia di legno si forma un microclima abbastanza umido. Al Faber Beach invece si può ballare tutta la notte sotto le stelle, o sorseggiare un cocktail seduti sulla sabbia attorno alle fiaccole romane posizionate nelle buche di cui tutta la spiaggia è costellata, e che le conferiscono un suggestivo aspetto lunare. Nel weekend, su tutto il lungomare è un gran viavai: rispet...

Via della To..lda

Ostia. Scendono dalla metropolitana alla stazione della Stella Polare, e percorrono quella strada che le porta alle poche spiagge che la voracità dei gestori di stabilimenti e la collusione del Comune di Roma hanno lasciato libere. Dopo pochi metri affollano il forno Smarchi, e le loro amiche più esperte le iniziano alle delizie della rosetta calda farcita con la mortadella; da allora in poi, è sicuro che non entreranno più in un Mac Donald. Sono inglesi, americane, tedesche, turiste a Roma o studentesse, vestite colorate, profumate di lavanda, la pelle arrossata di chi conosce il vero sole per la prima volta, vocianti e spensierate nei loro diciott’anni. Sulla spiaggia si mescolano alle tante bionde russe che abitano a Ostia. Bella gioventù che annuncia lo sbocciare dell'estate. È sempre un bel vedere, in quella strada tra la stazione e il mare, quando arriva il treno. Si chiama Via della Tolda .

Piccoli piaceri della vita

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A casa mia. Un piatto di ostriche, con un buon vino (essenziale il Sancerre bianco) bastano a rendermi felice. Purtroppo in Italia non c'è la cultura francese su questo prezioso alimento: le ostriche vengono vendute senza alcun riguardo alla qualità o alle dimensioni (se ne contano fino a cinque). Bisogna accontentarsi: tempi duri!!!

Galeotta fu la R...

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" Freccia del Mare " è il pomposo (ed esagerato: lumaca sarebbe più corretto) nome del treno che collega Ostia Lido a Roma, e che prendo tutte le mattine per andare in ufficio. Solo che una R è caduta, e adesso " Feccia del Mare" sembra il nome di un vascello pirata, o di una taverna della Tortuga. Affascinante...

Liberato Libéra

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Uno dei grandi misteri dolorosi dell'urbanistica romana è l'ingrata fine che ha fatto Ostia. In un paese normale, il quartiere marittimo della Capitale sarebbe il più curato e il meglio abitato. Ma Ostia è rapidamente degradata in suburbio periferico, con angoli di autentico degrado. Sul lungomare Duilio, in mezzo a una marmellata di palazzine in stile brutalista anni '60, si possono però ancora trovare indizi di come il quartiere avrebbe potuto crescere, con una committenza più lungimirante e una borghesia meno provinciale. Sono stati di recente restaurati i due villini costruiti da Adalberto Libéra in stile razionalista nel 1935 , all'esito di un concorso bandito dalla Società Immobiliare Tirrena, cui parteciparono le star dell'architettura dell'epoca, De Renzi, Monaco e Ridolfi in primis . I due villini sono stati liberati dai rivestimenti in cortina di mattoni ocra e marrone che li aduggiavano (ma resistono alcuni lampioncini che testimoniano dell'impe...

Ultima spiaggia

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Vivere al mare ha i suoi bei vantaggi. Stringendo un po’ i denti, si può fare il bagno fino alla fine di ottobre. Ritornando da Roma dopo una lunga giornata di lavoro si può fare una passeggiata sulla spiaggia e ammirare un tramonto struggente. Anche il maltempo è diverso dalla città: il cielo assume colori intensi, puliti, il mare in burrasca è uno spettacolo avvincente e primordiale. Per non parlare delle ragazze, che a Roma vanno in giro intabarrate come se 10° di minima fossero una temperatura polare, mentre sul mare si godono l’aria e il sole come fiori di campo. La vita da pendolare (già sperimentata nei miei anni ciociari) non è affatto male, sul treno si può leggere o incontrare vecchi amici, come Andrea Fannini , anche lui 'emigrato' da un po’ di tempo. Ostia presenta eccellenti enoteche, un birrificio artigianale proprio davanti al pontile, una discreta vita notturna. Il mercoledì si balla il tango, la domenica è per la vela o la bici. Le pescherie sono ben fornite di...

Degrado a Ostia

Oltre al rumoroso locale di Via Poggio di Venaco, a Ostia, di cui parla il lettore Massimo Restaino nella lettera del 17 novembre sulla Cronaca di Roma del Corriere, merita di essere segnalata anche la deplorevole situazione dell’area abbandonata al degrado compresa tra la stessa strada, Via Oletta, Via Dorando Pietri e Viale della Vittoria - destinata dal Piano Regolatore a verde pubblico e invece diventata il coperchio di un parcheggio mai aperto. Tra un prato spelacchiato dove i residenti lasciano disordinatamente le macchine e una spianata di cemento, troneggiano, estremo affronto all’intelligenza dei cittadini, vecchi cartelli del Comune che annunciano un piano di riqualificazione mai partito. Oltre al danno, insomma, anche la beffa. Signor Sindaco, Ostia fa parte di Roma. Intende fare qualcosa per via Poggio di Venaco? Dario Quintavalle Lettera al Corriere della Sera