Come la moglie di Lot
Questo è il Palazzo di Giustizia di Roma . Oggi ospita la Corte di Cassazione. Passo davanti a questo edificio diverse volte al giorno, perché è davanti al mio ufficio. Istintivamente lo detesto. Pomposo, ridondante, goffo, costoso, pretenzioso, aulico, disfunzionale, pachidermico, pericolante, esso è la perfetta metafora della Giustizia Italiana. Se un monumento ha da essere verosimigliante al suo modello, allora nessuno è più azzeccato di questo. Rileggendomi la sua storia, scopro che è praticamente contemporaneo della Torre Eiffel (1889): incredibile. Proprio mentre in riva alla Senna l’ingegner Eiffel progettava la sua ardita torre che sfidando il cielo preconizza l’età del volo, in riva al Tevere il Calderini costruiva un croccante fatto di quadrighe e di statue in toga... L’uno guardava al futuro, l’altro al passato. Credo che il passatismo sia la grande malattia mentale dell’Italia. Lo è a tal punto che persino i seguaci di un movimento che avrebbe dovuto essere ai suoi antipod...