Scene da un'italia mammona


Due notizie di oggi, apparentemente senza legame tra loro.
1) Mario D'Auria, il padre di Enzo, l’ufficiale dei servizi segreti rapito in Afghanistan e colpito a morte durante la liberazione si sfoga sui giornali: “Mio figlio è soltanto un ragazzo. Lui ha scelto di partire militare, ma io sono sempre stato contrario”.
2) Il Coordinamento dei genitori degli universitari di Bari che hanno partecipato ai test di ingresso alle facoltà di medicina e odontoiatria ai primi di settembre vuole promuovere un ricorso al Tar contro l'annullamento della prova, rivelatasi truccata.
Un piccolo spaccato dell’Italia mammona. Enzo D’Auria è un uomo che ha fatto una scelta di vita a 17 anni, quando molti brancolano nel buio assai più a lungo, ha trent’anni, è padre di tre figli, ma è ancora, per suo padre, “soltanto un ragazzo”.
Uno sfogo privo di dignità, umiliante per chi lo fa, e per il figlio, che avrebbe almeno diritto in punto di morte, al rispetto delle proprie scelte di vita.
Almeno qui siamo nel dramma: il ridicolo lo tocchiamo a Bari. Ma gli studenti universitari baresi non possono difendere i loro interessi da soli? Che bisogno c’è che mamme e papà se ne facciano portavoce e addirittura costituiscano un coordinamento?

L’Italia d’oggi: un paese bambino sotto tutela da parte di genitori immaturi.

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Figura: una strip di "Momma" di Mel Lazarus

Commenti

  1. Concordo. Mi limito ad un'aggiunta. L'anziano genitore è un ex militare che, penso, appartiene ad una generazione che ha visto nell'Esercito soprattutto un impiego sicuro. Un altro mondo rispetto alle Forze Armate italiane di oggi. Il nostro 007 in fin di vita, come sottolinea Dario, ha scelto consapevolmente una carriera scomoda e pericolosa. D'Auria se l'è presa con Prodi, Parisi e Berlusconi per averlo mandato allo sbaraglio. Legittimo. Ma non giusto: da che mondo è mondo, agli agenti segreti si affidano missioni rischiose. In cui si può morire.

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