“ Sorpresi a fare sesso nel confessionale ”, titola un giornale . Mi colpisce non la trasgressività provinciale dei due cialtroni romagnoli che non trovano posto migliore per lasciarsi andare di una chiesa, ma quanto sia entrata nell’uso corrente una espressione così volgare e americaneggiante come “ fare sesso ”. Poche parole sono state così dirompenti, nel costume, ed al tempo stesso così densamente significative. Una volta si sarebbe detto “ fare l’amore” , e d’accordo, non era vero amore, spesso, era sempre il buon vecchio sesso. Ma chi “ faceva l’amore ” o meglio, “all’amore” , si concepiva come una unità di corpo ed anima. Si fingeva l’amore, forse, ma non lo si negava: semplicemente ci si esercitava mimando, in vista di qualcosa di più importante e serio. Poteva essere la storia di una sera, la classica botterella, ma l’occasionale compagna era pur sempre una persona. Non si poteva non esserne coinvolti, almeno un po'. E un gentiluomo non doveva mai lasciarla con la sensazi...