A rileggere questo articolo, pubblicato oggi sul "Messaggero", sembra che dai miei ormai lontani anni universitari (mi sono laureato nel 1992) all' Università La Sapienza di Roma non sia cambiato proprio nulla: professori arroganti, assistenti sadici, mancanza di regole, programmazione. Soprattutto di rispetto per lo studente. Non c’è da stupirsene. L’università italiana è una grande burocrazia autoreferenziale, che non trova certo nel servizio al cittadino-studente la sua ragion d’essere. Da noi non si diventa professori per insegnare e formare gli studenti, ma perché essere professore universitario è un titolo per far carriera nella politica, nelle partecipazioni statali, nelle authorities. La soluzione, l’unica possibile, è la totale privatizzazione delle università. L’università oggi è assistita dallo Stato. Solo rimettendo al centro lo studente si può raddrizzare le gambe e la schiena ai burocrati del sapere, che oggi, grazie anche alla regola per cui gli esami sono...