Un giudice di Valladolid, Spagna, ha ordinato la rimozione dei crocifissi da una scuola pubblica. E si riaccende l’ormai secolare dibattito sul tema. Noioso ed inutile come tutti i dialoghi tra sordi. Personalmente non amo le confusioni tra Chiesa e Stato. Non mi piace vedere i Crocifissi negli edifici pubblici, così come non mi piace l’abitudine americana di mettere la bandiera in Chiesa accanto all’altare. Non sta forse scritto: “ Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare, e a Dio quello che è di Dio ”. (Matteo, 22, 21)? Troverei logico che in un ufficio dello Stato si trovassero solo i simboli dello Stato. Lo Stato è un’autorità imparziale, che deve considerare allo stesso modo tutti i cittadini. Entrando negli edifici dello Stato, io credo, il Cittadino ha diritto di sentirsi a casa propria, qualunque sia la religione che professa, o anche se non ne professa alcuna. L’Italia è piena di crocifissi: spuntano dai tetti delle chiese, dagli obelischi, nelle edicole sacre ai quadri...
Scusa la domanda, ma se sei di Roma e lavori a Roma, che ci fai a Ostia ??
RispondiEliminaOstia È Roma. Con in più il mare, la pineta, l’aria pulita. Insomma, un posto ideale per far crescere i bambini :-)
RispondiEliminaLa risposta non è del tutto soddisfacente, anzi non lo è per niente, primo perchè Ostia non è Roma e non solo per il discorso del mare, secondo perchè tu, almeno da quanto si desume dal profilo, non hai bambini.
RispondiElimina:-)
Vorresti darmene uno?
RispondiElimina:-)
Rispondi seriamente.
RispondiEliminaOh, ma io sono serissimo.
RispondiEliminaFacciamo allora una bambina? Così fanno due, e giocano insieme :-)
Quando avrai risposto seriamente avvisami.
RispondiEliminaSuvvìa Laura, smettila di renderti ridicola...
RispondiEliminae Buon Natale, eh?
Besos ;-*