“Fonzie attacca Nanni Moretti” titola il Corrierone. Pare che in un suo film, “Aprile”, Moretti esclami “ me li ricordo alla Fgci, sono cresciuti vedendo Happy Days. È la loro formazione politica, morale, culturale ”. Happy Days, dunque, come sinonimo di qualunquismo. Ed Henry Winkler, l’attore che impersonava l’indimenticabile Fonzie, se l’è presa. Orbene, mi pregio di essere uno di quelli che è cresciuto guardando “Happy Days”. Altro che qualunquismo. Forse è impossibile spiegare alla generazione della playstation, ai balordi mascherati che manifestano contro la (benedetta!) globalizzazione, che cosa poteva significare, per dei ragazzini cresciuti alla fine anni 70, vedere i telefilm americani. Soprattutto in una famiglia di ceppo meridionale, con genitori educati sotto il fascismo, fortemente gerarchizzata, dove non si poteva discutere ma solo obbedire, il pranzo era un rito plumbeo che cominciava con una specie di interrogatorio sulle cose fatte nella giornata, uscire di casa era ...