Percorso di guerra per la SSPA
Chi non ce l'ha fatta potrebbe ritentare, facendo tesoro dei propri errori e con maggior maturità. Purtroppo questo autobus non ripasserà tanto presto. Il vero punto debole della Scuola rimane infatti la sua incapacità a programmare una “vendemmia annuale”, come la chiamò Ciampi: col risultato che poi le singole amministrazioni provvedono al reclutamento dei loro dirigenti con percorsi interni e facilitati. A fine mese ci sarà un concorso per dirigenti al Ministero della Giustizia, e tra i requisiti d’accesso è prescritta addirittura solo la laurea triennale. Il mio sindacato, l’Unadis, ha chiesto al Consiglio di Stato di pronunciarsi su questa contraddizione: che per la stessa posizione di dirigente siano previsti due percorsi, uno iperspecializzato e selettivo, l’altro, assai meno ‘demanding’, sotto il profilo dei titoli. Teniamo incrociate le dita.
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Nell'immagine il cavallo alato simbolo della SSPA (scherzosamente chiamato dagli allievi "Il Ronzino")
Alcuni mi hanno scritto privatamente ringraziandomi per i consigli che ho dato loro ed addirittura per l’ispirazione che hanno tratto dai miei scritti: il che, lo ripeto, mi preoccupa. Quando cominciano a prenderti ad esempio, è segno che sei diventato troppo saggio e dunque troppo vecchio…
RispondiEliminaMi piace qui riprodurre una lettera di un mancato collega, depurata da riferimenti personali:
Dario,
come gentilmente mi hai chiesto, sono qui a darti notizie.
In breve, non ce l'ho fatta…
E' stata una esperienza molto forte, completamente diversa da ciò che
mi aspettavo quando ho presentato la domanda 2 anni fa…
L'avevo fatto sostanzialmente per scherzare con un caro amico, e a
quei tempi non avrei mai immaginato di arrivare ad un pelo dal vincere il concorso.
…
Trovo sinceramente che questa strada per l'accesso alla dirigenza sia bella, pulita, che incoraggi una concorrenza sana e che anche nel concreto della procedura si sia tutto svolto in modo corretto…
Se ammettiamo che la concorrenza è una buona cosa, dobbiamo imparare
ad apprezzare i lati positivi anche nelle sconfitte: per quel che mi
riguarda, tutto questo studio mi ha comunque arricchito in campi che
non conoscevo (il diritto), che conoscevo poco (l'economia e il
management) o che addirittura che avrei dovuto conoscere (la storia
contemporanea ... ma alla maturità era l'anno di filosofia!).
…
Ciao e continua il tuo buon lavoro,
D."
Peccato che la selezione tenga in conto più la preparazione accademica che la maturità e le motivazioni.
A quelli che non ce l’hanno fatta vorrei dire che – anche se purtroppo l’autobus del concorso alla SSPA non ripasserà tanto presto - non è stato tempo buttato. Un’esperienza come questa serve sempre a chiarirsi le idee su sé stessi, le proprie capacità ed ambizioni, la strada da seguire nella vita.
I concorsi pubblici vennero inventati in Cina: quelli che li fallivano avevano vergogna di tornare da Pechino al paese quindi si davano al vagabondaggio, diventando banditi e poeti.
La grande poesia cinese classica è nata tutta da dipendenti pubblici mancati.
Quindi, non riuscire al concorso forse è un modo per trovare la propria vera vocazione. Chissà!