Dario, un esempio...

Apprendo incidentalmente da questo forum su Pagine di Difesa, testata giornalistica di politica internazionale e della Difesa diretta dal Generale Giovanni Bernardi che un mio scritto sugli stili di leadership viene spesso citato nei corsi di Dottrina Militare all'Accademia Navale, uno dei corsi tecnico-professionali che concludono l'addestramento degli Ufficiali. Tal Naumachos scrive:

"Cito un AUC, "Dario Quintavalle" che spesso viene preso ad esempio da alcuni ufficiali durante le lezioni di "dottrina" per quello che dice:

"Il lavoro di un capo - Ufficiale o Dirigente civile che sia - è diverso da quello dei suoi subordinati, e non perfettamente sovrapponibile. Comandare significa organizzare, coordinare e rendere armonico e finalizzato a un risultato il lavoro altrui. Significa far sì che tante - anche brillanti - individualità, diventino un gruppo affiatato e produttivo. Ad un direttore d'orchestra . . . non si chiede di saper suonare tutti gli strumenti musicali, come e meglio dei suoi orchestrali. Il suo valore aggiunto rispetto alle persone che dirige, consiste nell'estrarre da essi un risultato che è ben più che la somma dei talenti individuali"."


Retrospettivamente, oggi che sono Dirigente devo riconoscerlo, l'Accademia Navale è stata una grande scuola di comando e di leadership.
Per parte mia, l’idea di essere preso ad esempio da chicchessia mi diverte troppo, ed un po' mi preoccupa: che stia diventando troppo saggio - e dunque troppo vecchio?

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