Cotte e mangiate

Generosa, e non solo di forme, Manuela Arcuri. L'attrice(tta) ha rivelato che la prima volta con lei gli uomini fanno inevitabilmente flop, intimiditi dal personaggio: quindi lei, rassegnata, concede sempre una seconda chance.
La faccenda è del tutto plausibile: i meccanismi dell’eccitazione maschile sono quanto mai bizzarri, e può accadere di rimanere freddi sia davanti a una donna che non ci piace, sia a una che ci piace troppo; per di più col dubbio su quale delle due sia la vera causa. L’arcano era già discusso da Stendhal, nel suo saggio “Sull’amore”:

“se entra un briciolo di passione nel cuore, entra un briciolo di possibilità di fare fiasco”
(capitolo: “Del fare fiasco”)
Noi uomini queste cose non ce le raccontiamo mai, quindi viviamo come drammi individuali fenomeni seccanti ma piuttosto comuni: le donne invece si confidano tra amiche, e possono contare anche su una varietà di magazine femminili dove di problemi sessuali si discute apertamente. Noi no: nei conciliaboli da pub e nei giornali maschili, come nella pubblicità, ci tocca essere tutti dei pornoattori, prestanti come mandrilli, eretti e torreggianti come un grattacielo, attenti a cogliere l’occasione come affamati lupi della steppa, e, nell’attesa, guardarci attorno come un sensibile radar, scansionando in tempo reale ogni possibile preda capiti a tiro. Dopo di che ogni incontro con l'altro sesso diventa una missione militare: occorre centrare l’obiettivo o almeno ottenere un dignitoso pareggio, per ritirarsi in buon ordine salvando la faccia e l’onore. Uh, che divertimento!

Di Manuela Arcuri
conosciamo ogni dettaglio grazie a una lunga serie di calendari patinati. Perciò, se un idolo sexy come lei provoca nei partners che si trovano al suo cospetto una scarica diffusa di fosfodiesterasi-5 (l’infernale meccanismo chimico che trasforma in pochi secondi una verga marmorea in un patetico, flaccido mollusco ) forse c’è qualcosa che non va. Forse le cose e i comportamenti che la pubblicità e il sentire comune considerano “sexy”, alla fin fine non sono sexy proprio per niente, anzi.

Ostinatamente impermeabili ai diktat degli stilisti e dei sociologi - che ci vogliono tutti metrosexual ed ubersexual, ‘moderni’ ed emancipati insomma - i meccanismi dell’eccitazione maschile rimangono quelli codificati da tempo immemorabile. E poiché l'eccitazione maschile non è altro che la risposta alla seduzione femminile, allora qualcuno dovrebbe spiegare, all’Arcuri e alle altre, che la seduzione non sta negli atteggiamenti sfacciati, che essa è un gioco sottile fatto di mostrare e nascondere, che le distanze vanno diminuite poco a poco. La seduzione è fantasia, immaginazione, che si nutre di mistero e di pudore: perciò niente è meno misterioso e affascinante, e quindi seduttivo, di una donna che ci spiattelli tutta sé stessa e ci si conceda troppo facilmente.

Soprattutto la seduzione è fatta di tempo e di attesa: una marcia di avvicinamento tra due corpi e due cuori, una danza inebriante come un Tango e dai ruoli altrettanto definiti, che si chiama corteggiamento. Dio ci scampi e liberi, pertanto, da quelle signore che ci danno una risposta (affermativa) prima ancora che noi si sia avuto il tempo di formulare e mettere a fuoco la domanda. P
er certune 'saltare al dunque' è una sorta di modalità standard nei rapporti con l'altro sesso: primo appuntamento, una cena, una passeggiata in spiaggia; ispirato da una luna romantica lui azzarda un timido bacio e lei zum!subito: “portami in albergo”.
Questo tipo umano è descritto in uno degli ultimi libri di Camilleri: “La pista di sabbia”. Il commissario Montalbano, che fin’allora aveva recitato la parte del casto s. Giuseppe, fedele alla sua bisbetica e lontana Livia, conosce la ricca e volitiva Elena, e ci cade subito come un pollo. Lui le piace e lei se lo prende. Poi lei gli spiega:
“Se un uomo mi piace, non posso fare a meno di cominciare con lui da quello che per le altre è il punto di arrivo”.
Sarà... ma il sesso fatto a questa maniera assomiglia a una casa abusiva, della quale si costruisce prima il tetto che le fondamenta, ed è ugualmente pericolante. Il buon sesso è invece come il buon vino: bisogna scoprirlo senza fretta, osservarlo, annusarlo, assaggiarlo centellinando, e solo dopo berlo. Il piacere si prepara lentamente e per gradi, come una buona cenetta, altrimenti non c’è gusto. Questi incontri cotti e mangiati, invece, sono ordalie dove ci si gioca tutto in pochi minuti: o la va o la spacca, peggio che in un colloquio di lavoro, e con la stessa ansia da prestazione. Stupirsi che il più delle volte si risolvano in un flop?
La difficoltà è eccitante. Del resto, cos’è più divertente: la scalata di una montagna o una tranquilla passeggiata in pianura? Entrare in una città dopo un lungo e faticoso assedio, o esservi accolti subito col tappeto rosso? Traversare a piedi una foresta misteriosa, o percorrere in autostrada un continente civilizzato? La seduzione è tutta qui, nell’attesa, nella tensione, nella preparazione alla prova, e nel giusto premio che alla fine arride al trionfatore. Che dovrà avere la sensazione di aver conquistato qualcosa di raro, prezioso, ed inaccessibile.

Ma che ne sanno della seduzione queste facili tipe che te la tirano in faccia? Il fast-sex è come il fast-food: roba per gente che va di fretta. E non a caso le su descritte signore sono donne in carriera, quelle che non si innamorano mai. Certo, per vanità trovano comodo e gratificante credere di esserlo, e non sanno stare sole senza un compagno: ma per una cosa seria, dirompente, ossessionante, pericolosa, dolorosa, destabilizzante come l’Amore vero, non avrebbero proprio il tempo. Dovrebbero mollare tutto, fermarsi. Però, non avendo il gusto dell’ozio, del tempo vuoto, del silenzio dell’anima – quei luoghi mentali ove l’Amore fiorisce e attecchisce – finiscono per considerare tutto lo spazio intermedio e preliminare dell’Amore come una perdita di tempo, un insipido antipasto: mentre invece è proprio lì il piatto più ricco, saporito e nutriente. Scrive ancora Stendhal:
“Certe persone non son neppure inclini all’amore-passione; sconvolgerebbe la loro bella tranquillità; credo che prenderebbero i suoi slanci per una sventura; per lo meno sarebbero umiliati dalla timidezza che esso comporta” (“Del fare fiasco”).
Già: timidezza, ansia, incertezza, sospiri, tutta roba che il nostro tempo frettoloso - il nostro priapesco maschilismo e l’altrettanto ostentato femminismo di cartapesta - liquidano come indegne debolezze.
Così il sesso senza preliminari né schermaglie è un misero simulacro dell’amore vero, e l’ansia da prestazione è un vago surrogato dei palpiti del cuore e dei tremori del sentimento.
Certo, di fronte a un’occasione in offerta speciale sono pochi i maschietti che sanno dir di no. Non si dice che “ogni lasciata è persa”? “Tutto fa brodo”, o punteggio, o curriculum, come vi pare. L’esperienza - dopo - si incaricherà di insegnare che certe occasioni, e certe persone, è assai meglio perderle che trovarle.
Dunque, se il nostro 'migliore amico', messo di fronte a una tipa simile, si rifiuta di fare il suo dovere, non prendiamocela. Benché lo chiamino "testa di ca**o", è la cosa più sensibile ed intelligente che abbiamo.



Commenti

  1. Solo un vero uomo sa parlare e scrivere in questo modo. Fa quasi venire i brividi. Devi essere una persona molto interessante e speciale. Ti mando un bacio.
    Carla

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  2. ho letto quello scritto sulla arcuri spero chi ha scritto questo articolo la conosca fin in fondo per giudicarla in questa maniera se poi sono solo pregiudizzi il signore e' poco professionale inoltre ricordo che domenica sera la litizzetto ha detto la stessa cosa ma tanto scalpore non l'ha fatto la verita' e che oggi bisogna offendere tutto e tutti la democrazia l'educazione non esiste piu' articolo al quanto maschilista

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  3. Embè? Anche fosse?
    Perchè femminismo = buono e invece maschilismo = cattivo? Chi l'ha detto?
    Ho offerto un punto di vista maschile, e non mi pare che questo sia maschilismo. Davvero è maschilismo parlare dei propri flop e delle proprie insicurezze? La Arcuri c'entra di striscio. Io parlavo della seduzione, del corteggiamento, che ha una sua grammatica e una sua sintassi. Comprensibile quindi che non mi abbia capito chi ha problemi persino con la sintassi dell'italiano

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