"Nelle forme e nei limiti"

La nostra Costituzione compie sessant’anni, e c’è poco da stupirsi che essa sia poco festeggiata. A rileggerla, in molti punti, essa sembra, più che una carta dei diritti, delle libertà e delle garanzie dei cittadini nei confronti dello Stato (come sarebbe naturale in un moderno paese liberale), un sistema di garanzie dello Stato nei confronti dei cittadini. Mi sono divertito qui di seguito ad elencare alcune solenni affermazioni che vengono subito dopo svuotate di senso e tradite nella loro pratica attuazione, spesso demandata a qualche legge ordinaria che può essere frutto di una maggioranza mutevole. È sintomatico vedere quante volte ricorra nella nostra Costituzione la parola “limiti”. Io ne ho contate quattordici.

Questo per i principi. Poi, non parliamo delle norme che disegnano la nostra organizzazione statuale. O il nostro confuso sistema delle autonomie locali. O delle norme che non sono mai state veramente attuate.

Infine, lo stile, nei punti emendati, è davvero pessimo. Gli emendamenti alla Costituzione degli Stati Uniti, per esempio, vengono scritti in un Inglese settecentesco, per armonizzarli allo stile originario della Carta – il cui testo originario, tanto è sacro, non è comunque mai stato modificato.

Dunque, oggi gioco al Piccolo Costituzionalista:

Art. 1 L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.


Le forme non sono esse stesse dei limiti? Questa endiadi nasconde freudianamente una preoccupazione: non sia mai che il popolo bue prenda la sua sovranità troppo sul serio. Siamo onesti e riscriviamolo così: “Il Popolo è sovrano, però…”
Art. 13: La libertà personale è inviolabile … La legge stabilisce i limiti massimi della carcerazione preventiva.

Semplicemente abominevole: dichiarato un principio, non c’è nessuna garanzia all’atto pratico. Ed infatti c’è gente che si è fatta otto anni di carcere preventivo…

Art. 15: La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili. La loro limitazione può avvenire soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria con le garanzie stabilite dalla legge.

E allora perché le intercettazioni diventano subito di dominio pubblico?
Art. 21: Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.

E allora perché bisogna registrare i giornali in tribunale ed esiste l’Ordine dei Giornalisti?
Art. 29: La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull'eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità familiare.

Uguaglianza con limiti, sennò la famiglia si spacca. Sociologicamente preveggente, giuridicamente assurdo.
Art. 32: La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.

Andatelo a raccontare alla buonanima di Piergiorgio Welby…
Art. 41: L'iniziativa economica privata è libera…

MA…
La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.

La storia dell’intervento pubblico in economia è troppo nota per ripeterla qui. Possiamo abrogare questo comma?
Art. 52: La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino. Il servizio militare è obbligatorio nei limiti e modi stabiliti dalla legge.

Infatti è stato abolito (“sospeso”, dicono)
Art. 66: Ciascuna Camera giudica dei titoli di ammissione dei suoi componenti e delle cause sopraggiunte di ineleggibilità e di incompatibilità.

“L’Agnello giudica quando è arrivato il tempo di Pasqua”
Art. 69: I membri del Parlamento ricevono un'indennità stabilita dalla legge.

I membri del Parlamento fanno la legge che stabilisce le loro stesse indennità (conflitto di interessi?)
Art. 72: Ogni disegno di legge, presentato ad una Camera è, secondo le norme del suo regolamento, esaminato da una commissione e poi dalla Camera stessa, che l'approva articolo per articolo e con votazione finale. Il regolamento ... Può altresì stabilire in quali casi e forme l'esame e l'approvazione dei disegni di legge sono deferiti a commissioni, anche permanenti, composte in modo da rispecchiare la proporzione dei gruppi parlamentari.

Un obbrobrio tutto italiano: le commissioni parlamentari in sede legislativa. Tante mini-Camere, solo una quarantina di persone ciascuna, che fanno leggi, spesso importanti e costose, valide per tutti noi…

E si potrebbe continuare…

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