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Visualizzazione dei post da giugno, 2007

Addio all'informatica (o almeno, arrivederci)

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Una mia amica mi aveva regalato un gift certificate di Amazon un anno fa, e mi sono mosso, tipicamente, all’ultimo minuto per riscattarlo. Non avevo mai ordinato niente su Amazon.uk. È un sito incasinatissimo. Mi sono trovato con un ordine per un libro che non volevo e un altro ordine per due libri che volevo cancellati. E sì che non sono un pivello dell’informatica, né un novellino dell’ e-commerce . Due ore perse ieri sera, altre mail di protesta stamattina. Ho risolto bene, nulla da dire sul loro customer care, correttissimi. Ma tempo buttato, e io di tempo non ne ho più. Appena il dottore ha visto le radiografie della mia colonna vertebrale (foto) ha stabilito che passo troppo tempo al computer. È vero, e, ciò che è più paradossale, ogni soluzione tecnica che dovrebbe aiutarmi a salvare tempo nel mio lavoro, comporta altro esborso di tempo ed energie. Il nuovo fax, il nuovo scanner, il nuovo video: ognuno di questi benedetti prodotti ha una quantità di funzioni di cui potrei fare b...

Vangelo per Dirigenti

Sii tu il cambiamento che vuoi vedere nel mondo Mohandas K. Gandhi

Il Precursore

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Sette anni fa ero allievo dirigente alla Scuola Superiore di Pubblica Amministrazione. Un giorno, in una torrida estate, con i condizionatori rotti, decisi di mollare l'abbigliamento formale cui eravamo tenuti per regolamento e mi presentai a lezione in bermuda, sandali e camicia hawaiana. L'effetto fu clamoroso e di rottura, in un paese dove l'apparenza è tutto. Ora leggo con piacere che il bermuda sta diventando di moda. Classico addio: Pantaloni-bermuda e bretelle: in ufficio l’«uomo stropicciato» . Voglia di libertà e di leggerezza: Pitti apre la rassegna dell’abbigliamento maschile FIRENZE — C’è qualcosa nell’aria se il pantalone s’accorcia a mo’ di bermuda. Se la giacca si svuota, si fa piccola e pure un po’ stropicciata. Se alla cinta è preferita la bretella. E se la polo sta al posto della camicia. C’è qualcosa sì: voglia di leggerezza, libertà, di — per una volta —sognare che il classico si faccia da parte. Che il maschio, questa volta, ce la faccia? Parrebbe di s...

I complessi di colpa dell'Occidente

Ho trovato questo trafiletto di Ernesto Galli della Loggia sul Corriere della Sera (18/II). Illustra in poche righe il diffuso e patologico 'complesso di inferiorità' occidentale di cui ho parlato nella mia ricerca " Is there a West? ". Ritengo che l'Occidente sia prigioniero della sua tradizionale visione che lo pone al centro della storia umana, anche quando denuncia i suoi limiti ed errori storici. Così, nel caso, citato nell'articolo, della tratta degli schiavi, si omette di dire che gli euro-americani non furono i soli acquirenti di schiavi né i soli impegnati nella tratta, che ebbe come complici i mercanti arabi e le stesse tribù africane . Piuttosto equivoca, invece la nozione di "conquiste universali" dell'Occidente. Pochi, fuori dall'Occidente stesso, la condividerebbero, e quindi, ancora una volta, si tratta di un'autoillusione. Ha fatto bene il ministro dell'Istruzione inglese Alan Johnson a rendere argomento obbligatorio ...