"Ucraina Italia 1-1" ?
commento all'articolo "Ucraina Italia 1-1"
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Autore: Dario Q.
Ho lavorato in Ucraina, in un progetto europeo di cooperazione giudiziaria.
Lì la corruzione è spaventosa e a tutti i livelli, sia pubblici che privati
(incluso un elevato livello di prostituzione). I giudici pagano per
diventare tali, e poi prendono soldi per aggiustare le sentenze. Non si può
essere certi che il medico che ti cura abbia davvero passato tutti gli
esami, o anche che abbia davvero frequentato l'Università. Studentesse
trovano normale prostituirsi per pagare l'affitto. Ovunque, basta pagare.
Il paragone con l'Italia quindi non regge. Bene o male, in Italia si può
contare su un largo strato di impiegati pubblici onesti e disinteressati,
soprattutto nei livelli lontani dalla politica; e comunque ci sono efficaci
meccanismi di reazione che consentono a chi vuole di denunciare episodi di
corruzione, rendendola un po' meno a portata di mano.
La verità è che l'episodio riferito non descrive la normalità italiana, ma
un'area grigia nella quale agli extracomunitari non viene riconosciuto lo
stato di cittadini e soggetti di diritto a pieno titolo, oltrechè di
portatori di un rilevante valore aggiunto economico... Ma questa è la
conseguenza di aver sempre considerato il tema dell'immigrazione
esclusivamente come un problema di ordine pubblico, da delegare in bianco
alla Polizia.
Dario Q.:
RispondiElimina2 febbraio 2011 at 15:05
C’è una simpatica vignetta delle Sturmtruppen, in cui il terribile colonnello proibisce che si parli di epidemia di colera tra le truppe, solo di “singoli casi isolati”. Così ogni giorno gli rapportano la morte di centinaia di soldati per singoli casi isolati del morbo.
Lungi da me l’intenzione di minimizzare, dunque, ma a quale titolo l’autore/autrice prende un episodio, sicuramente da condannare, come spia di una “corruzione strutturale che socializza gli immigrati alla “legge della corruzione” fin dal loro primo contatto con l’amministrazione pubblica” ???
Prima di trattare tutti i pubblici dipendenti come disonesti, dopo averli per quattro anni svillaneggiati come ‘fannulloni’, non sarebbe il caso di evitare generalizzazioni? Anche perchè, come insegna l’epidemiologia, occorre isolare il male per prevenire il contagio.