Tengo famiglia
Questa è l’Università dove ho studiato. Faceva schifo allora, e fa ancora più schifo adesso.
Sapienza-Tor Vergata,
parentopoli prima della riforma
Gli studenti ai politici: «Voi chiusi nei palazzi noi liberi per la città»
ROMA - Vigilia dell'approvazione della riforma Gelmini, ultimi colpi di coda dei Baroni. Infatti ecco che spuntano nuove assunzioni e promozioni di parenti negli atenei La Sapienza e Tor Vergata. Protagonisti: i familiari dei rettori Luigi Frati e Renato Lauro. A poche ore dall'approvazione del ddl università, che impone lo stop alle parentopoli (purtroppo solo attraverso un sub emendamento approvato in extremis) che vieta a padri, figli e parenti (con grado di parentela fino al quarto grado compreso) di stare negli stessi dipartimenti, sembrerebbe che nei due atenei capitolini si pensi di più a sistemare le famiglie che ai problemi dell'università. Le procedure formali sono andate in porto il 19 novembre e ha battuto 25 concorrenti (di cui 24 più anziani di lui). Appena in tempo per schivare l'approvazione del ddl. Giacomo Frati, dunque, sarà ordinario a Medicina, la stessa facoltà dove fino a poco tempo fa insegnava la madre e dove insegna anche
I PRECEDENTI - Prima di Lauro era stato Magnifico per 12 lunghi anni Alessandro Finazzi Agrò che si ritrovava nella facoltà di Medicina e Chirurgia del suo ateneo non solo il figlio Enrico (professore associato) ma anche i nipoti di primo grado Calogero Foti e Gaetano Gigante (entrambi professori di Medicina riabilitativa con tanto di cattedra e primariato al Policlinico Tor Vergata). Mentre l’altro figlio, Ettore, è ordinario alla facoltà di Lettere e Filosofia della Sapienza, così per dare il quadretto familiare al completo. Il binomio padri-figli non è però un'innovazione introdotta dagli ultimi rettori. Alla Sapienza Frati ha illustri predecessori: Renato Guarini prima (con le figlie Maria Rosaria e Paola, più il genero Luigi Stedile nei ruoli tecnici). E prima ancora Giuseppe D’Ascenzo (con il figlio Fabrizio) teneva famiglia in università. Insomma una tradizione che si tramanda da generazioni e generazioni di rettori.
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