Stronze si nasce

Talvolta la lettura delle statistiche del mio sito mi riserva divertenti sorprese. Una visitatrice è arrivata a me digitando su Google la seguente chiave di ricerca: "con gli uomini è meglio essere stronze o dolci?". Ehhhh, un bel dilemma, non c'è che dire. Tal Sherry Argov ha scritto sull’argomento ben due manuali: "Perché gli uomini sposano le stronze... e lasciano le brave ragazze", e "Falli soffrire. Gli uomini preferiscono le stronze". E su Facebook, ci sono decine di gruppi di ragazze stronze o aspiranti tali, tutte convinte che “stronza” sia un complimento. Povere frustrate, che scambiano la durezza di cuore e il cinismo per forza d’animo, e l’insensibilità per carattere...

Ma cos’è esattamente una stronza?
La definirei una persona manipolatrice, che sin dall’infanzia ha maturato un certo meccanismo conflittuale in funzione di difesa preventiva. Perciò non si lascia mai andare, cerca il controllo, costruisce relazioni asimmetriche e prevaricanti. La sua arte consiste nel far credere, a parole, all’immagine che vuol dare di sé. È indubbiamente intelligente, affascinante, colta. Ma è tutt'altro che una donna forte: fa finta di esserlo. Perciò è sempre all’attacco, in funzione preventiva: critica in continuazione, colpevolizza, mette in luce i difetti del compagno. Proietta sull’altro difetti che sono propri. Se la si guarda dritto negli occhi, si gira da un’altra parte, oppure ingaggia un vero e proprio braccio di ferro affinché l’altro abbassi lo sguardo. Lei è sempre felice, e qualunque problema di coppia è sempre un problema del compagno: le basta una scrollatina di spalle e un sorrisetto, come una bambina un po' birba, per risolvere tutto. Niente di quello che riguarda il compagno è importante: c’è solo lei. Qualunque cosa dica, esordisce con “Io”. La stronza è una donna fedele: ma solo a sé stessa.


Stare con una stronza significa asservirsi: alla fine lei ti fa fare quello che vuole (come nella celebre canzone di Elio e le Storie Tese: “vuoi che mi metta una scopa in c*lo, così ti ramazzo la stanza?”). Una relazione con una stronza logora, prosciuga le energie, anestetizza. Ed è castrante.Sì, è vero, le stronze hanno indubbiamente successo: ma solo nel breve periodo, ed infatti collezionano una storia dopo l'altra. Storie fotocopia, sempre con lo stesso tipo umano, seguendo un copione collaudato. La stronza è del tutto incapace di far sentire il suo compagno unico e speciale. Anzi, il suo scopo è esattamente l'opposto: avvilirlo ed umiliarlo. Dopo un po', a meno che il loro uomo non sia del tutto privo di dignità, stufano.

Cara anonima visitatrice del mio blog, stronze si nasce, non si diventa. Se è una brava ragazza, quindi, si rassegni e si metta in cerca di un altrettanto bravo ragazzo. La lealtà alla lunga paga. Su di essa si costruiscono matrimoni felici da cui nascono bambini senza complessi. Lo so, una storia malata è molto più glamour. Ma perché complicarsi la vita e complicarla agli altri?

Le stronze sono una perdita di tempo.

Nel caso ne incontraste una, ecco l'infallibile cura: la fuga


Ascolta bene il parere di un clinico: Diagnosi: Una donna così tu non la reggi. Cura: SCARICALA!”
Ma come faccio?
Te ne vai….piano piano
Ma come l’affronto?
Ma che te ne frega!
Ma che le dico?
Niente! Te ne vai e non ti fai più vedere…
Ma lei come fa?
Via, bella com’è un altro bischero lo ritrova subito.
Ma io… ma io l’amooooo!!!
Anch’io ho sofferto. Ho sofferto come un cane per quasi tre quarti d’ora...!


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Su questo blog anche:
Stronze da esportazione
La Vampira
Elogio degli sfigati (sugli stronzi maschi)
Stronze and the City
L'amore ai tempi del Viagra

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Molte canzoni sono state dedicate all'amore. Poche invece celebrano l'amore che finisce: questa, dei Cream (nella reunion alla Royal Albert Hall del 2005) è un autentico grido liberatorio:


I'm so glad, I'm so glad
I'm glad, I'm glad, I'm glad
I don't know what to do, I don't know what to do, I don't know what to do
I'm tired of weeping, I'm tired of moaning, I'm tired of crying for you

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