Fotografare l'esistente
Nella mia scapestrata gioventù, prima di diventare dirigente, ho fatto anche il fotografo.
Se c'è dunque una cosa che mi irrita, è l'espressione, che sento fin troppo spesso " fotografia dell'esistente ".
La fotografia non è mai una mera constatazione notarile dello stato dei fatti e dei luoghi.
Non è mai una semplice presa d'atto della situazione, neutra e priva di giudizio.
Il fotografo non è il becchino della realtà, incaricato di ibernarla e di trasmetterla imbalsamata ai posteri.
La fotografia è un atto CREATIVO, spesso rivoluzionario.
Il fotografo incide sulla realtà e la modifica.
La fotografia può essere denuncia dell'esistente, ma mai rassegnazione allo status quo.
I grandi fotografi Ansel Adams, Robert Capa, Sebastiao Salgado, et al. non ci hanno detto com'era il mondo, ma come doveva e poteva diventare.
Fotografare l'esistente significa preparare il nuovo.
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