Sangue d'Abruzzo
Ho ancora in mente l'immagine di mio nonno, che, quand'ero bambino, arrivato in visita da Pescara scendeva immediatamente in cantina a travasare il vino di Giovanni Bosco, suo amico. Ricordo il fiotto di liquido rosso denso e generoso - un po' come il sangue degli abruzzesi - che mi inebriava. In premio del mio aiuto mi era permesso un assaggio. Da allora, certo, la cultura enologica ne ha fatta di strada, e il vino non si trasporta più sfuso, men che mai in taniche.
Però è una bella soddisfazione vedere che una regione un tempo considerata minore ed arretrata stia facendo sentire la sua voce in molti campi. Chi vede ancora l'Abruzzo terra di pastori o ventricina, dimentica che a Chieti c'è una delle più grandi università del centro Italia, che il policlinico è un ospedale d'eccellenza, e che nel lancianese e nel vastese ci sono grandi aziende come Sevel, Honda, Pilkington, Denso, Golden Lady, De Cecco. Delverde etc. E, soprattutto, che questa regione ha protetto e vincolato il 30% del territorio, distribuito in ben tre parchi nazionali. Quando porto amici ed amiche su in montagna, nell'antico feudo di famiglia a Castel del Monte (nella foto, il Gran Sasso dall'aereo), non mancano di essere impressionati, e dalla bellezza selvaggia dei panorami, e dalla qualità e genuinità dei prodotti. L'Abruzzo è ancora una regione dove si può vivere bene e con poco.
Un'ulteriore conferma della crescita abruzzese nell'enologia viene da questo articolo sull'International Herlad Tribune: "For wine lovers on a budget, try montepulciano d'Abruzzo", che riconosce e consacra la raggiunta qualità dei vini di quella regione.
Provare per credere...
Nicely wrote story.
RispondiEliminaHelena
Caro Dario
RispondiEliminadell'articolo sul Montepulciano ho capito ben poco , però direi al sig. Asimov che ha dimenticato quello di Bosco di Nocciano che spopola negli Stati Uniti e senza pubblicità. Pochi sanno che , se è vero che Masciarelli è molto noto , è pur vero che lui di vigne non ne ha e che quindi è solo un buon commerciante .....
Cari saluti
Zio Giovanni
Il National geographic italia, marzo 2009 dedica all''Insospettabile Abruzzo' un articolo.
RispondiElimina"Alcune zone ricordano il Tibet, altre Yellowstone: con un terzo del suo territorio protetto, dal punto di vista naturalistico è tra le regioni più ricche d’Europa. Ma la sua varietà di piante e animali è un segreto condiviso da pochi."