Fanculotherapy
Il tempo stringe. La consapevolezza di questo fatto irritante mi è crollata addosso tutta di un botto quando mi hanno annunciato che dovrò operarmi per una fastidiosa tendinite che mi perseguita ormai da due anni; questo capita proprio mentre invece gli eventi precipitano e avrei bisogno di essere pronto a partire subito, sano, efficiente ed operativo.
Così, sento sempre più il bisogno di andare all’essenziale. Sono sempre più spicciativo, detesto perdere tempo, ed ho dichiarato guerra ai seccatori e ai parolai. Giudico l'epitaffio più bello quello che un romano dedicò al suo cane:
Ma ho sviluppato una particolare insofferenza nei confronti dei seccatori e degli stronzi. I medici ci mettono in guardia sul fatto che smettendo di fumare si può vivere cinque anni di più. Ebbene, a parte che io non fumo, ma avete pensato a quanto tempo ci fanno perdere i rompiballe? I loro contorti ragionamenti, le loro parole vane, i loro piccoli sadismi, il loro parlarsi addosso, il loro scarso spirito di squadra: renitenti come asini si mettono sempre di traverso, solo per dimostrare che ci sono, e contano. Essi appaiono vivere secondo l'assioma: "Esisto, dunque rompo il cazzo".
Gli scocciatori sono come i sequestratori: vi privano della libertà - ma solo per pochi minuti, o ore, quindi sembrano innocui. Però vi accorgerete alla fine che nella vostra vita avete perso tanto tempo per causa loro quanto se foste stati prigionieri dell’Anonima in Sardegna. Ecco dunque che occorre tagliar corto. Nei casi gravi esser drastici. La pazienza, lungi dall'essere una virtù eroica, mi appare un gravissimo vizio: perché incoraggia i perdigiorno, vale a dire i distruttori dell'unica risorsa che non possiamo rinnovare, il nostro tempo su questo mondo.
La mia cura per far durare di più la vita si chiama fanculotherapy. Consiste nel fronteggiare ogni seccatore, portatore di problemi, stalker, con un bel vaffanculo, esplicito e diretto. Nel caso, accompagnando il concetto con un gesto eloquente ed offensivo (dorso della mano chiuso a pugno, alzare lentamente il medio verso il cielo). Il piazzista di aspirapolvere Folletto si vedrà sbattere la porta in faccia, la telefonista di call-centre il telefono, l'impiegato querulo sarà messo alla porta, senza una parola di scuse. Sono il primo ad esserne sorpreso: il mio tatto e la mia cortesia erano rinomati. Ma, sorry, il mio tempo è la mia vita.
Il risultato è garantito. Datemi retta...
Così, sento sempre più il bisogno di andare all’essenziale. Sono sempre più spicciativo, detesto perdere tempo, ed ho dichiarato guerra ai seccatori e ai parolai. Giudico l'epitaffio più bello quello che un romano dedicò al suo cane:
Non esito perciò ad essere sgarbato per manifestare il mio assoluto rifiuto a farmi d’ora in poi espropriare anche di un solo minuto della mia esistenza da chi non abbia nulla da dirmi o da darmi. Ho fatta mia quella frase di Italo Svevo:
"... numquam latravit inepte"
("... mai abbaiò a vuoto").
"Può essere che il mio tempo non sia poi tanto prezioso, ma è sicuro che soffro orrendamente quando posso constatare di aver lavorato invano" (Zeno, 7)Intendiamoci, non sono affatto diventato uno di quegli esseri iperattivi che non si concedono pause perché hanno l'ossessione di mettere a frutto ogni minuto, trottole impazzite sempre in movimento. Conosco ancora il valore dell’ozio, grazie a dio, e la differenza che passa tra il “tempo perso” (nobile pausa nella musica della vita) e il “tempo sprecato” (che è una sorta di suicidio provvisorio, una necrosi nel battito dell’esistenza). Posso ancora passare una domenica spensierata in spiaggia, e non sentirmi colpevole di nulla.
Ma ho sviluppato una particolare insofferenza nei confronti dei seccatori e degli stronzi. I medici ci mettono in guardia sul fatto che smettendo di fumare si può vivere cinque anni di più. Ebbene, a parte che io non fumo, ma avete pensato a quanto tempo ci fanno perdere i rompiballe? I loro contorti ragionamenti, le loro parole vane, i loro piccoli sadismi, il loro parlarsi addosso, il loro scarso spirito di squadra: renitenti come asini si mettono sempre di traverso, solo per dimostrare che ci sono, e contano. Essi appaiono vivere secondo l'assioma: "Esisto, dunque rompo il cazzo".
Gli scocciatori sono come i sequestratori: vi privano della libertà - ma solo per pochi minuti, o ore, quindi sembrano innocui. Però vi accorgerete alla fine che nella vostra vita avete perso tanto tempo per causa loro quanto se foste stati prigionieri dell’Anonima in Sardegna. Ecco dunque che occorre tagliar corto. Nei casi gravi esser drastici. La pazienza, lungi dall'essere una virtù eroica, mi appare un gravissimo vizio: perché incoraggia i perdigiorno, vale a dire i distruttori dell'unica risorsa che non possiamo rinnovare, il nostro tempo su questo mondo.
La mia cura per far durare di più la vita si chiama fanculotherapy. Consiste nel fronteggiare ogni seccatore, portatore di problemi, stalker, con un bel vaffanculo, esplicito e diretto. Nel caso, accompagnando il concetto con un gesto eloquente ed offensivo (dorso della mano chiuso a pugno, alzare lentamente il medio verso il cielo). Il piazzista di aspirapolvere Folletto si vedrà sbattere la porta in faccia, la telefonista di call-centre il telefono, l'impiegato querulo sarà messo alla porta, senza una parola di scuse. Sono il primo ad esserne sorpreso: il mio tatto e la mia cortesia erano rinomati. Ma, sorry, il mio tempo è la mia vita.
Il risultato è garantito. Datemi retta...
...chi fancula campa cent'anni.
"Abbiate per certo che, benché la vita degli uomini sia breve, pure a chi sa fare capitale del tempo e non lo consumare vanamente, avanza tempo assai; perché la natura dell'uomo è capace, e chi è sollecito e risoluto gli comparisce mirabilmente el fare" Guicciardini
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