Generare classe dirigente
I (pochi) lettori di questo blog sanno che uno dei miei leitmotiv è quello dell’assenza di cultura dirigenziale in Italia. Tutti vedono i pregi ed i privilegi del comando, pochi sanno esercitarne anche le responsabilità connesse. E così il paese si trova ormai sgovernato, in una situazione che ho definito di “8 settembre permanente”, di latitanza di chi ha la funzione di ordinare e dirigere.
Nell’assenza di punti di riferimento certi ed autorevoli, le istituzioni che riscuotono consenso sono, tradizionalmente, la Chiesa, la Magistratura, i Carabinieri. Istituzioni d’ordine dunque, cui ci si affida a garanzia ultima della civile convivenza, non certo capaci di elaborare un progetto per la società. Io stesso faccio parte della dirigenza amministrativa dello Stato, ma non posso dire che sia molto diffusa tra i miei colleghi (se non quelli formati come me dalla Scuola Superiore di Pubblica Amministrazione, con i quali peraltro c’è in comune un cammino formativo ed umano) una vera e propria coscienza di classe.
Ben venga quindi il secondo Rapporto Luiss 2008 «Generare classe dirigente. Una sintonia positiva da ritrovare con il Paese», presentato oggi al Senato nel fasto della Sala Zuccari, dagli autori Nadio Delai (Ermeneia), Carlo Carboni (Università Politecnica delle Marche), Massimo Bergami (Università di Bologna) e Raffaele De Mucci (Luiss). Interessante il dito puntato sulla necessità di vivai di classe dirigente: questa infatti non si genera dal nulla. Non a caso era presente la direttrice della SSPA.
Ha concluso il presidente di Confindustria Luca di Montezemolo che ha denunciato i “meccanismi di promozione che si sono inceppati, la scarsa mobilità sociale, protezionismi e corporativismi di vario genere, mancanza di senso del bene comune e delle istituzioni”.
Bontà sua, ha parlato anche di come si devono sentire i dirigenti bravi nella Pubblica Amministrazione quando vedono che sono pagati esattamente come tutti gli altri: è un gran passo avanti se il presidente di Confindustria riconosce che la PA non è tutta una grigia ed indistinta melassa…
Nell’assenza di punti di riferimento certi ed autorevoli, le istituzioni che riscuotono consenso sono, tradizionalmente, la Chiesa, la Magistratura, i Carabinieri. Istituzioni d’ordine dunque, cui ci si affida a garanzia ultima della civile convivenza, non certo capaci di elaborare un progetto per la società. Io stesso faccio parte della dirigenza amministrativa dello Stato, ma non posso dire che sia molto diffusa tra i miei colleghi (se non quelli formati come me dalla Scuola Superiore di Pubblica Amministrazione, con i quali peraltro c’è in comune un cammino formativo ed umano) una vera e propria coscienza di classe.
Ben venga quindi il secondo Rapporto Luiss 2008 «Generare classe dirigente. Una sintonia positiva da ritrovare con il Paese», presentato oggi al Senato nel fasto della Sala Zuccari, dagli autori Nadio Delai (Ermeneia), Carlo Carboni (Università Politecnica delle Marche), Massimo Bergami (Università di Bologna) e Raffaele De Mucci (Luiss). Interessante il dito puntato sulla necessità di vivai di classe dirigente: questa infatti non si genera dal nulla. Non a caso era presente la direttrice della SSPA.
Ha concluso il presidente di Confindustria Luca di Montezemolo che ha denunciato i “meccanismi di promozione che si sono inceppati, la scarsa mobilità sociale, protezionismi e corporativismi di vario genere, mancanza di senso del bene comune e delle istituzioni”.
Bontà sua, ha parlato anche di come si devono sentire i dirigenti bravi nella Pubblica Amministrazione quando vedono che sono pagati esattamente come tutti gli altri: è un gran passo avanti se il presidente di Confindustria riconosce che la PA non è tutta una grigia ed indistinta melassa…
Credo siano molto interessanti a questo proposito le due (o forse tre) serie di serate radiofoniche di "alle otto della sera", su radio2, in cui si parlava della classe dirigente italiana. Una in particolare dava una panoramica storica potenzialmente molto istruttiva sulla sua formazione: dall'IRI ai partiti ... alla SSPA.
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