L'autorità debole



Un plauso caloroso a Giuseppe De Rita che ha avuto il coraggio di sfidare il tabù. In Italia «il vero problema è l'autorità debole», ha dichiarato sabato in un'intervista alla «Stampa»: quell'autorità debole che con la sua debolezza finisce per autorizzare tutti i ribellismi. È così. Ed è il problema forse più grave delle società democratiche: costruire un'autorità fondata sì sul consenso, ma che per ottenere il consenso alle proprie decisioni non abbia bisogno ogni volta di contrattarlo politicamente: in questo modo arrivando, alla fine, a spogliarsi di ogni autorità per ridursi a pura istanza di mediazione. La differenza la fa la tempra di chi governa: se è quella dello statista o del politicante. Il politicante obbedisce supinamente a chi grida più forte perché è capace di sentire solo la sua voce; l'uomo di Stato, invece, ascolta il rumore di fondo del momento storico e non sottomette la propria libertà ai clamori del momento; in vista beninteso di un più grande consenso futuro.

Ernesto Galli della Loggia Calendario sul Corriere del 17 dicembre

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