Capolinea
Oggi che si ritrovano spiazzati dall’annuncio del nuovo partito di Berlusconi, i suoi alleati farebbero meglio a rileggersi quella favola cinese, in cui un uomo ed un cavallo si alleano per battere una tigre. Il patto è che l’uomo ucciderà la tigre se il cavallo acconsentirà a farsi mettere le briglie e una sella. Quando la tigre viene uccisa il cavallo chiede all’uomo di smontare, ma questo se la ride e con un colpo di speroni, ordina al cavallo di trottare. La morale è chiara, credo.
Nella variante italiana, il cavallo era probabilmente un somaro, ed ora che, esausto, ha esaurito il suo ruolo, viene avviato al macello.
Berlusconi dichiara che il bipolarismo non è adatto per l’Italia. Gli si potrebbe ricordare che è questo sistema che gli ha consentito di governare più a lungo di Cavour e Giolitti, ma la coerenza non è di questo mondo (politico). Potremmo pensare che lo stesso sistema democratico non è adatto all’Italia, sennonché abbiamo anche provato l’alternativa dittatoriale, con i noti risultati. Forse allora tanto varrebbe rassegnarsi e concludere con la Buonanima che “governare l’Italia non solo è impossibile, ma anche inutile”.
Un giorno gli storici e gli archeologi definiranno questi ultimi quindici anni come “l’epoca delle occasioni perdute”: ogni medico alternatosi al capezzale del malato non ha fatto che accelerare il suo cammino verso la tomba. Nel frattempo, paesi che sembravano condannati a un torpore secolare hanno cominciato una corsa frenetica lasciandoci indietro, a contemplare il nostro stile di vita sempre più costoso e fatuo.
Torniamo dunque al proporzionale, magari “alla tedesca”. Ma non illudiamoci: questa Italia gattoparda dove tutto cambia perché non cambi nulla, è sempre la solita Italia, l’Italia peggiore, quella di cui, passati i patrii confini, istintivamente ci vergogniamo. Non è di architetture costituzionali che avevamo bisogno, ma di leaders coraggiosi e lungimiranti, con il senso dello Stato e della Storia. Bastava guardare il video di Zapatero per capire la differenza tra i nostri politici e quelli stranieri. Ma i leaders non si improvvisano.
Copiare una ricetta straniera non serve, se gli ingredienti sono questi.
Nella variante italiana, il cavallo era probabilmente un somaro, ed ora che, esausto, ha esaurito il suo ruolo, viene avviato al macello.
Berlusconi dichiara che il bipolarismo non è adatto per l’Italia. Gli si potrebbe ricordare che è questo sistema che gli ha consentito di governare più a lungo di Cavour e Giolitti, ma la coerenza non è di questo mondo (politico). Potremmo pensare che lo stesso sistema democratico non è adatto all’Italia, sennonché abbiamo anche provato l’alternativa dittatoriale, con i noti risultati. Forse allora tanto varrebbe rassegnarsi e concludere con la Buonanima che “governare l’Italia non solo è impossibile, ma anche inutile”.
Un giorno gli storici e gli archeologi definiranno questi ultimi quindici anni come “l’epoca delle occasioni perdute”: ogni medico alternatosi al capezzale del malato non ha fatto che accelerare il suo cammino verso la tomba. Nel frattempo, paesi che sembravano condannati a un torpore secolare hanno cominciato una corsa frenetica lasciandoci indietro, a contemplare il nostro stile di vita sempre più costoso e fatuo.
Torniamo dunque al proporzionale, magari “alla tedesca”. Ma non illudiamoci: questa Italia gattoparda dove tutto cambia perché non cambi nulla, è sempre la solita Italia, l’Italia peggiore, quella di cui, passati i patrii confini, istintivamente ci vergogniamo. Non è di architetture costituzionali che avevamo bisogno, ma di leaders coraggiosi e lungimiranti, con il senso dello Stato e della Storia. Bastava guardare il video di Zapatero per capire la differenza tra i nostri politici e quelli stranieri. Ma i leaders non si improvvisano.
Copiare una ricetta straniera non serve, se gli ingredienti sono questi.
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