Pinocchio...

Il fannullonismo nella P.A.? Secondo Raffaele Bonanni, segretario generale della CISL, è “colpa dei Dirigenti”. Leggiamo cosa dichiara in una intervista a Repubblica oggi, pagina 9:
Repubblica: Perché è così raro che uno statale venga messo alla porta?
Bonanni: È la dirigenza a non assumersi le proprie responsabilità. Volendo ha tutti gli strumenti. Non è certo il sindacato, come si è favoleggiato, a mettersi di traverso. Non è mai accaduto.
Repubblica: Dunque la colpa è dei dirigenti?
Bonanni: Nessuno controlla il lavoro dei dirigenti…
Bonanni mente sapendo di mentire:
Alcuni fatti incontrovertibili: il codice disciplinare dei dipendenti pubblici è contenuto nel loro contratto collettivo per delega della Legge 165 sul Pubblico Impiego. Le fattispecie di infrazione disciplinare e le relative sanzioni sono quindi state lasciate alla disponibilità contrattuale delle parti. Un po' come lasciare decidere al cappone quando è Natale. In questo contratto, anche se disciplina loro poteri, i sindacati dei dirigenti non possono mettere bocca. Il risultato è che un dirigente può applicare autonomamente solo le sanzioni del rimprovero verbale o della censura scritta. Per tutte le altre sanzioni, compreso il licenziamento deve rimettere gli atti alla Commissione disciplinare interna, che è composta in prevalenza dai sindacalisti rappresentanti degli impiegati (mai dei dirigenti).
In quest'ultimo anno io ho esercitato sei volte l’azione disciplinare. Tutte le volte che il dipendente colpito ha fatto ricorso alla Commissione interna, si è visto ridurre automaticamente la pena.

Insomma:
  1. non è vero che i dirigenti abbiano chissà quali strumenti disciplinari. Certo non hanno il potere di licenziare un lavativo.
  2. Non è affatto vero che se un dirigente esercita l’azione disciplinare i sindacati non si mettano di mezzo. È vero esattamente il contrario. E spesso il processo lo fanno al dirigente reo di eccessiva durezza.
Questi sindacati rappresentano anche il comparto dirigenti. È lecito chiedersi come.

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