L'amore al tempo di ICQ

La distanza, e la lotta per superarla, è un elemento classico di tutte le grandi storie d’amore. Ulisse e Penelope, Orfeo ed Euridice, Renzo e Lucia sono amanti separati che cercano di ricongiungersi.
La lontananza, si dice, alimenta l’amore vero, e spegne quello falso. La moderna tecnologia delle comunicazioni rende oggi le cose più facili per chi si ama a distanza: almeno è possibile parlarsi, se non toccarsi.
Inoltre, grazie ai programmi di chat ed instant messaging non solo è possibile mantenere in vita una relazione a distanza, ma anche avviarne una.
Il fenomeno degli amori nati su Internet è talmente diffuso che ad esso è dedicato persino un libro (“The Long-Distance Relashionship Guide: Advice for the Geographically Challenger” di Caroline Tiger)

Si può davvero amare via internet? Ho avuto una (brutta) esperienza in materia, e posso rispondere di no. Altro è usare i mezzi di comunicazione per rimanere in contatto con una persona che già si conosce, altro è conoscersi in rete.
Certo, all’incontro in rete può seguire una storia anche fisica, con incontri saltuari: ma quando due persone non trovano il modo di superare la distanza che li separa, è il momento di diffidare. Chi ama davvero, infatti, è capace di superare ogni ostacolo per ricongiungersi all’oggetto del proprio amore: se invece dall’altra parte non c’è la voglia di iniziare una storia vera, allora la distanza è soltanto un alibi per non fare sul serio. Vi siete probabilmente imbattuti in una di quelle persone all’apparenza normali, ma in realtà assai squallide, che popolano la rete.

Appropriatamente, dunque, si parla di “relazioni virtuali” e non solo di relazioni “a distanza”: la relazione virtuale è una imitazione dell’amore vero, comoda, poco impegnativa e alla portata di tutti.

Insomma, dopo il telelavoro abbiamo inventato il teleamore.

Il teleamore non è affatto amore: i sentimenti che suscita sono di frustrazione piuttosto che di passione. Aver bisogno di amore e credere di trovarlo in qualche persona che abita a mille chilometri di distanza è come pensare di calmare la fame leggendo una rivista di cucina. Inoltre, ci si apre al rischio di incontrare delle persone con qualche grosso problema nella sfera dei sentimenti, che sulla rete coltivano l’illusione di essere normali. Sulla tastiera possono scrivere parole impegnative e importanti, spararle grosse, lasciarsi trasportare dai sogni, dire “ti amo” e promettere che sarà “per sempre”, e intanto pensare “campa cavallo”: la distanza rimanda all’infinito la verifica. L’amore via Internet regge a lungo proprio perché non deve confrontarsi con la quotidianità e la corporeità. Pensi di parlare con una persona, in realtà tai facendo l'amore con un PC.

Il teleamore ha la grandissima comodità di poter essere espletato dalla scrivania d’ufficio e nei ritagli di tempo: permette di esercitare il romanticismo e al tempo stesso di pensare alle cose veramente prioritarie, il lavoro e la carriera.

Il teleamore ricorda la “simpatia”, così come la definiva Albert Camus:
un sentimento poco impegnativo, a buon mercato, da presidente del Consiglio: ‘Creda alla mia simpatia’ nell’intimo precede immediatamente ‘ed ora occupiamoci d’altro’ ".
La persona che sullo schermo del pc dice ‘ti amo’ sottintende ‘purché tu non invada i miei spazi, non modifichi la mia agenda, non ti illuda di vivere a casa mia e di distrarmi dal mio lavoro e dalla mia carriera. Purché, insomma, tu stia a distanza’.

Il teleamore è una triste e squallida imitazione dell’amore, come il fuoco finto nei caminetti è un maldestro simulacro del fuoco vero: e, come quello, non brucia davvero, e non riscalda.


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Sullo stesso tema in questo blog:
Tradimenti online
Io Preferisco una Bionda
Facebook è una ca*ata pazzesca...
Addio all'informatica (o almeno, arrivederci)
Internettiano con dubbi

Su Time Magazine: Making It Work Long-Distance

Commenti

  1. (ANSA) - Dagli Stati Uniti all’Inghilterra, fino ad arrivare in Italia, quello delle coppie a distanza è un vero e proprio fenomeno che riguarda milioni di persone che, per scelta o esigenze lavorative, vivono in luoghi distanti l’uno dall’altra. Una circostanza che, secondo i dati Istat coinvolge circa l’8% degli italiani, ovvero quasi 4 milioni di persone. E' The Distant Hello, il saluto a distanza, la tendenza che spinge gli innamorati a vivere separati, per cause legate alla carriera - Dual Career Couples - o per scelta filosofica, che scelgono coscientemente partner digitali mettendo in secondo piano i contatti umani.
    A parlare della realtà delle coppie a distanza sono esperti e ricerche internazionali, ad esempio Rachel Sussman, celebre psicoterapeuta americana e autrice del best seller “The Breakup Bible”, ha constatato che la natura delle relazioni a lunga distanza è cambiata qualitativamente in meglio grazie alle possibilità offerte dalla tecnologia ma soprattutto alle video chat come Skype e FaceTime. Da uno studio della University of Hong Kong pubblicato dall’emittente statunitense NBC è emerso infatti che una relazione costantemente vissuta a breve distanza non semplifica necessariamente il rapporto o contribuisce a rendere più felice la relazione. Sorprendentemente le ricerche hanno dimostrato che, nonostante la lontananza, le “long distance couples” acquisiscono gradualmente la capacità di vivere interazioni più intense, di condividere pensieri e sentimenti che col passare del tempo diventano più significativi.
    Alla tendenza è dedicato un sito web lanciato in Italia da Nescafè Cappuccino, (www.thedistanthello.it): un mini-sito concepito come vero e proprio canale social, una piattaforma virtuale che permette di condividere momenti ed emozioni.
    Marco Rossi, presidente della Società Italiana di Sessuologia ed Educazione Sessuale, spiega: “Nella società 2.0 la tecnologia annulla le distanze. Questo vantaggio però non deve trasformare la relazione in una ‘coppia di cristallo’, nella quale si vuole sapere ogni aspetto della vita dell’altro. Non è importante passare molto tempo insieme, ma è fondamentale la qualità con la quale lo si vive. Sta a ogni coppia però trovare la propria giusta distanza”. Inoltre, secondo lo psichiatra Michele Cucchi, Direttore Sanitario del Centro Medico Santagostino di Milano: “La lontananza, paradossalmente, avvicina nei rapporti a distanza. Stando lontani si mantiene il clima della ‘luna di miele’ e, quando ci s’incontra, la qualità del tempo vissuto insieme è generalmente migliore, perché sia mentalmente sia fisicamente non ci siamo abituati al partner e non abbiamo annacquato la passione e le attenzioni con la routine”.
    Come nei paesi anglosassoni, anche in Italia le relazioni a distanza sono in continuo aumento. A certificare questa tendenza ci pensano gli ultimi dati rilevati dall’ISTAT: il 7,7% della popolazione residente in Italia con un’età che supera i 20 anni, pari a oltre 3 milioni e mezzo di persone, ha dichiara di vivere una relazione affettiva senza coabitazione. Questa situazione sentimentale a distanza riguarda prevalentemente i giovani al disotto dei 30 anni (28,4%), mentre la percentuale scende al 10,8 tra i 30 e i 39 anni e al 3,4 nella fascia 40-49 anni. Il fenomeno è più diffuso al Centro-Nord (8,4%) rispetto al Sud e alle Isole (6,5%), ed è molto più frequente nelle aree metropolitane (9,5%) e nelle periferie (9%). Dall’indagine è emerso che la categoria di persone più avvezze alle relazioni a distanza sono i figli che ancora vivono coi genitori (31%) e che la longevità media di queste coppie supera i 7 anni.
    Sono diversi gli studi che hanno focalizzato l’attenzione su questa tendenza. Da uno studio della University of Hong Kong pubblicato sul “Journal of Communication” è emerso che una relazione costantemente vissuta a breve distanza non semplifica necessariamente il rapporto o contribuisce a rendere più felice la relazione.

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  2. http://d.repubblica.it/lifestyle/2015/04/06/news/6_4_amori_a_distanza_mettere_foto_-2548164/

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