L'amore ai tempi del Viagra

I giornali ci annunciano (e le femministe sotto sotto ne gioiscono) che tra gli uomini c’è un epidemia di deficit erettivo in corso. Riferisce il Corriere che "secondo la ricerca ''Global Better Sex Survey'' (finanziata, guarda caso, dalla Pfizer, la casa che produce il Viagra) soltanto un uomo su due riesce sempre a raggiungere un’erezione in grado di garantire un rapporto sessuale. Problema, questo, che secondo il sessuologo Emmanuele A. Jannini, Professore di Sessuologia medica ed endocrinologica all’università dell’Aquila, può riguardare anche uomini giovani: «Spesso incapaci di accettare la sfida di una compagna sempre più simile ad una protagonista di Sex & the City»”.


.....LA SFIDA?????

Eh, sì, so a cosa si riferisce l'esimio sessuologo. Anch'io ho incontrato una di queste tipe: intellettuali iperrazionali, carrieriste, ipercompetitive, indefesse collezioniste di esperienze, capaci di raccontarti, perfino a letto e con dovizia di particolari, le performances dei loro ex amanti (tutti passati in rassegna con l'affetto che un filatelico ha per i suoi francobolli), e per questo assurdamente convinte di essere donne vissute, emancipate, affascinanti ed à la page.
Ignorando il mio disagio, ho fatto ciò che sembra ci si aspetti da un uomo moderno: “ho accettato la sfida”. Oggi, dopo aver buttato dalla finestra un anno della mia vita in una storia frustrante e inutile, posso dire che questa è un’autentica stupidaggine.
Le donne di cui parla Jannini sono delle castratrici, che instaurano con il loro partner una lotta per il potere. Spesso hanno alle spalle un rapporto estremamente conflittuale con il padre, per cui
inconsciamente si considerano minacciate da una figura maschile forte. Molto tipicamente, facendo sesso, devono sempre star sopra. Non possono fare a meno degli uomini, ma devono smontarli a tutti i costi. E quando ci sono riuscite, passano ad altro. Sono loro che andrebbero curate, non i loro uomini.
Ebbene, trovandosi di fronte a una di queste signore - che una mia arguta amica efficacemente definisce “impagliatrici di uccelli” - la cosa più idiota che un uomo possa fare è “accettare la sfida”. Egli al contrario deve ascoltare i segnali che vengono dal proprio corpo, fare dietrofront e darsela a gambe - il più rapidamente possibile: ne va della vita.
Uno psicologismo semplificato, oggi dominante, mi sembra, pretende di ridurre tutti i problemi della persona esclusivamente alla sfera individuale, a prescindere dalla realtà circostante. Poichè questa potrebbe essere cambiata, ma a prezzo di molti sacrifici, e con risultati dubbi, tocca al singolo adattarsi alla realtà, conformarsi.
Così, se uno è depresso, è colpa sua. Se uno è impotente, è colpa sua. Nossignore, l’ambiente in cui viviamo ci condiziona: non siamo impermeabili. Se piove ci bagniamo. Se frequentiamo gente triste e deprimente ci deprimiamo. E se andiamo a letto con donne algide, castranti o che hanno l’atteggiamento di un esattore fiscale, ci raffreddiamo anche noi. Altro che sfide da raccogliere!!!
Per tutti i casi di calo del desiderio e problemi di erezione (che non abbiano ragioni organiche) il rimedio non è la pilloletta miracolosa, ma una donna sana, calda e generosa che sappia tirare fuori il meglio di un uomo. Fortunatamente in giro ce ne sono ancora.
Il “mio migliore amico”, rifiutandosi di fare il proprio dovere, aveva capito tutto fin da subito. Lo chiamano “testa di cazzo”, è invece la cosa più intelligente che abbiamo.

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