Il Paese delle donne nude


Elisabetta CanalisA giudicare dalla sua rappresentazione mediatica, la condizione della donna italiana è proprio nera. Magari il modello "Moglie&Mamma", tutta casa e chiesa, proprio della famiglia patriarcale non era il massimo, ma certo che il messaggio che oggi è veicolato dalle varie trasmissioni TV è che per fare strada nella vita occorre essere carine e anche disponibili. C'è una vera e fiorente industria del titillamento, che si alimenta di concorsi di bellezza, veline e calendari, che propone un ben preciso tipo di ragazza: bella, stupida (ma furbetta) ed ignorante.
Avevo già affrontato in altri post (Puttanesimo integrale; La seduzione e i sottaceti) il tema dell'imbarazzante quantità di femmine discinte nella pubblicità e nella televisione italiana, che fa sembrare il nostro un paese di immaturi guardoni e di ragazzine facili pronte a vendersi per poco.

Ora Adrian Michaels sul Financial Times ci scrive un articolo "Naked Ambition", informato, ma che non centra affatto il problema.
Che è in altri termini questo: dato per scontato che la maggioranza dei posti di potere sono occupati da uomini, e che quindi una certa visione sciovinistica della donna può trovare in questo dato la sua spiegazione, perché le donne si rendono complici di tutto questo e lo accettano ? Se non altro, sotto il piano economico: capisco che una pubblicità scollacciata possa vellicare i maschi, ma - ammesso e non concesso che noi uomini siamo tutti dei guardoni bavosi - qual è l'attrazione per il pubblico femminile ? Perchè le donne comprano prodotti reclamizzati così?

Certo, c'è una certa dose di assuefazione. Ci dobbiamo sorbettare i giornali e telegiornali più servili d'Europa, chili di carta straccia e ore di trasmissione per non dire letteralmente niente. I soliti maligni diranno che è un progetto del Belzebù di turno (Berlusconi?) per rincretinire gli italiani. Ma possibile che non ci sia nessuna signora ad opporsi? Macchè, anzi: le più feroci critiche di Michaels sono venute proprio dalle donne.

Io penso, e lo ribadisco, che la radice del problema sta nel modo in cui è stata intesa la liberazione sessuale qui in Italia. Cioè all'italiana: senza cogliere il nesso tra libertà e responsabilità.

Quando io ed altri amici cominciammo a frequentare ragazze straniere, nella stagione che descrivo nel post qui sotto e in altre parti del mio sito, rimanemmo colpiti non solo dalla loro bellezza, ma anche dalla loro maggiore maturità.
La straniera arrivava puntuale agli appuntamenti, pagava la sua parte del conto, se voleva una storia con te lo diceva, altrimenti amici come prima. In due parole: rispettava e si faceva rispettare.
Per noi, abituati alle ragazze italiane - che ci facevano
immancabilmente attendere, che si facevano spesare di tutto, che se capivano che eri interessato a loro cominciavano manovre incredibili per tenerti in parcheggio il più possibile - era una rivelazione.
Elio e Le Storie Tese su quest'attitudine scrissero una divertente canzoncina, "Servi della Gleba" con l'indimenticabile verso "lei è il mio piccione, io il suo monumento" che esprime in un flash tutto il problema della mancanza di rispetto reciproco nei rapporti tra i sessi.
La donna italiana "se la tira" perchè implicitamente accetta l'idea che il rapporto tra i sessi si alimenti di sopraffazione, e cerca di fissare il prezzo più alto possibile. E il pollo italiota che infastidisce tutte le ragazze che incontra per strada (che sorpresa quando all'estero le donne ti restituiscono uno sguardo ed un sorriso!) non fa che mimare una lezione di violenza e prevaricazione appresa già in famiglia.

La difesa d'ufficio femminista è che il nostro è un paese maschilista, e che questa orgia di tette è un omaggio al potere maschile. Sarà: ma è un fatto che queste trasmissioni le vedono anche le donne, le pubblicità scollacciate si rivolgono anche alle donne, e che alla fine le tante ragazzette che costituiscono la manovalanza di questa industria, sono donne anch'esse.
Semplicemente, non è vero che l'Italia sia un paese maschilista. l'Italia è piuttosto un paese matriarcale. La grande madre mediterranea è il centro della famiglia italiana, non struttura fondante e solida di affetti e sentimenti, ma ragnatela vischiosa e complice che alimenta le dipendenze, scoraggia l'autonomia e castra il maschio.
Il classico conflitto nuora-suocera, da noi, non viene combattuto nel nome dell'autonomia della coppia dal legame incestuoso con la famiglia d'origine: esso è bensì lotta per il controllo dell'uomo tra la matriarca e l'aspirante tale.
È in famiglia che vengono ripetuti e perpetuati gli stereotipi di genere.

L'Italia non è dunque " il paese che ha dimenticato il femminismo", come sostiene Michaels. È piuttosto, un paese che ha declinato il femminismo - fenomeno d'importazione - a modo suo.
L'accento messo dal femminismo nostrano sulla 'differenza di genere' anziché sull'eguaglianza dei diritti e dei doveri, come nel femminismo degli altri paesi, è diventato presto la pretesa furbetta di una condizione di specialità e quindi di privilegio.
Il femminismo italiano non ha più niente da dire perché ha parlato sempre e solo di diritti, e mai di doveri. E perché ha prodotto donne che, diventate a loro volta madri, non hanno avuto nessun valore positivo da insegnare ai loro figli.

Rendiamoci conto, però, che il triste stato della condizione della donna, dei giovani e del livello dei rapporti tra i sessi nel nostro paese, con tutti i riflessi che ha su cultura, famiglia, educazione, è una parte non secondaria del declino  - anche demografico - italiano. Un tema che andrebbe tolto dalle pagine di varietà e affidato a ben più serie riflessioni.
Ma siamo un paese provinciale: e quello che era chiaro già quindici anni fa a un gruppo di ventenni che attraverso un pub avevano aperto una finestra sul mondo, non è ancora chiaro invece ai tanti che - ancora oggi - pensano di vivere nel paese migliore del mondo.
Giusto, in fondo: abbiamo la pasta, il sole, la pizza, perché non ci accontentiamo?

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Citato nel blog "Visti da lontano"


PS: Ecco il documentario "Il Corpo delle Donne"




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