La famiglia italiana



"Tutte le famiglie felici sono simili fra loro, ogni famiglia infelice è infelice a modo suo".
Lev Tolstoj 'Anna Karenina'

"Ne ha uccisi più la famiglia che la bomba atomica"
Alejandro Jodorowsky


29 aprile 2005
In 13 episodi su 100 si passa all'aggressione fisica, le colpe più dei padri
Giovani: liti e violenze in metà delle famiglie
L'allarme da un sondaggio Eures: nel 26,2% dei casi i conflitti sono quotidiani o settimanali; nel 26,7% ricorrono 1 o 2 volte al mese

ROMA - Troppa violenza fisica e verbale in famiglia, tra i genitori. È la denuncia che emerge da un sondaggio Eures condotto su un campione di 1.222 giovani intervistati, di età compresa tra i 14 e i 19 anni. Solo un terzo dei figli, comunque, è convinto che litigi e discussioni costituiscono la «regola». Nel 26,2% delle famiglie la conflittualità è patologica si esprime con situazioni di aperti litigi e discussioni quotidiane (9,5% dei casi) o comunque almeno settimanali (16,7% dei nuclei). Una quota analoga di nuclei (26,7%) è caratterizzata da conflittualità ricorrente (1-2 volte al mese). Ancora in un caso su quattro (24,4% dei nuclei) è possibile parlare di conflittualità eccezionale, dove l'esperienza del litigio o dell'aperto contrasto tra i genitori è limitata a pochi casi annui, mentre il 21,2% delle coppie di genitori presenta una conflittualità assente, vale a dire che i figli non hanno mai assistito a litigi o discussioni tra i genitori.
Queste forme degenerative nelle relazioni sono ovviamente maggiori nelle coppie che poi arrivano alla separazione. Soltanto il 32% dei figli di genitori separati testimonia infatti un clima sereno, avendo assistito a liti tra i genitori soltanto «raramente». Le difficoltà e lo stress generati dalle liti tra i genitori sull'equilibrio dei figli, e la difficoltà di questi ultimi di poterne gestire l'impatto psicologico risultano visibili nel prevalente «immobilismo» dei giovani di fronte alle situazioni conflittuali. Se il 36,1% del campione cerca infatti di intervenire, il 45,7% afferma di «disinteressarsi» dei litigi, ovvero di rimanere in casa senza intervenire (32,4%) oppure di uscire di casa (13,3%).
I ragazzi intervistati hanno rivelato che le liti sfociano spesso in fenomeni di violenza verbale (37,7%) o fisica (13,3%). Ma se la violenza verbale costituisce un comportamento di entrambi i genitori in eguale misura (44,5% dei casi), la violenza fisica è ancora prerogativa dei padri. Quando i litigi scadano in violenze fisiche i padri ne sono infatti autori nel 52,3% dei casi, mentre vi è una partecipazione di entrambi i genitori nel 14,6% dei casi ed una prevalenza della violenza compiuta dalla madre solo nel 12,6%. Il 36,2% degli intervistati mostra comunque una apertura o disponibilità a comprendere e giustificare la violenza compiuta da un genitore sull'altro.


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