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Visualizzazione dei post da 2007

Un uomo felice

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Generalmente non sono affezionato agli oggetti, ma ce ne sono tre che mi hanno accompagnato in questo decennio in tutte le mie avventure: i miei sci Solomon Crossmax, che mi hanno regalato momenti di pura gioia sulle Alpi italiane e francesi, la mia Lancia Y rossa, compagna di epiche spedizioni e fughe romantiche, e la mia macchina fotografica, una Canon Eos 650 che mi segue fin dal 1990 in tutti i viaggi, ed alla quale devo - tra l'altro - la conquista di più di una ragazza. Per i non addetti ai lavori è bene sapere che, così come gli animalisti si dividono in cinofili e gattofili, il mondo dei fotografi è diviso tra Canonisti e Nikonisti (ossia fedeli della Canon o della Nikon): più che una passione una autentica fede che non ammette apostasie. La mia vecchia Canon ha cominciato a segnare il passo anni fa, e ormai non la usavo più da tempo: in frigorifero conservo ancora qualche rullino che si avvia mestamente vergine alla data di scadenza, come una vecchia zitella. Il colpo d

"Nelle forme e nei limiti"

La nostra Costituzione compie sessant’anni, e c’è poco da stupirsi che essa sia poco festeggiata. A rileggerla, in molti punti, essa sembra, più che una carta dei diritti, delle libertà e delle garanzie dei cittadini nei confronti dello Stato (come sarebbe naturale in un moderno paese liberale), un sistema di garanzie dello Stato nei confronti dei cittadini. Mi sono divertito qui di seguito ad elencare alcune solenni affermazioni che vengono subito dopo svuotate di senso e tradite nella loro pratica attuazione, spesso demandata a qualche legge ordinaria che può essere frutto di una maggioranza mutevole. È sintomatico vedere quante volte ricorra nella nostra Costituzione la parola “limiti”. Io ne ho contate quattordici. Questo per i principi. Poi, non parliamo delle norme che disegnano la nostra organizzazione statuale. O il nostro confuso sistema delle autonomie locali. O delle norme che non sono mai state veramente attuate. Infine, lo stile, nei punti emendati, è davvero pessimo. Gli

E infine uscimmo a riveder le stelle

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Affezionate amiche mi hanno iscritto "d'ufficio" a Facebook e LinkedIn , due social network di cui devo ancora ben capire a che servono (a parte farmi passare ancora più tempo al pc). Dicono che è la teoria dei gradi di separazione, tu conosci qualcuno che conosce qualcuno... si vabbè, se è per questo conosco due ambasciatori degli Stati Uniti e uno olandese (Hashers, ovviamente), quindi sono a soli due gradi di separazione del Presidente Bush e dalla Regina Beatrice: ma a che serve? ( Nandokan ironizza sempre su queste mie amicizie nell'ambiente diplomatico: ma io nella comunità straniera andavo soprattutto a caccia di baby-sitters e di feste. Per la precisione). Più divertente questa mappa offerta da Facebook dei posti dove sono stato: con un pin posso avere una chiara idea dell'area del pianeta che ho coperto finora. Il posto più a Ovest dove sono stato è Washington (da solo); a Sud, un villaggio in Gabon, pochi km oltre l'equatore (con le mie Cuggine ); a

Chiamatemi Cav.

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Oggi, 27 Dicembre, anniversario della promulgazione della Costituzione, su proposta del Ministro della Giustizia, il Presidente della Repubblica mi ha insignito dell'onorificenza di Cavaliere dell' Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Da uomo moderno suppongo che dovrei accogliere la cosa col dovuto scetticismo e con ironia: infatti vado dicendo, per celia, che " Cav . " è, in realtà, date le mie tendenze alcoliche, l'abbreviazione di " cavatappi ". D'accordo: queste cose non vanno più di moda, si tratta di un'onorificenza inflazionata, e comunque non esistono più molte occasioni formali per indossare le insegne. Però… la decorazione viene conferita " per distinti servizi nelle amministrazioni civili dello Stato ", e le espressioni usate nella lettera di proposta al Capo dello Stato da parte della mia amministrazione sono molto lusinghiere. Non credo di aver guadagnato grandi meriti verso la Repubblica, se non aver cercato di f

Fantasiosi Spammers

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Meno male che tra tante mail spam che promettono di aumentarmi le dimensioni del p*** o di vendermi Viagra a buon prezzo (chissà quale delle mie ex ha fatto la spia ! :-)) , ce n'è ancora qualcuna tradizionale: biondine russe che cercano il mio amore (arrivi tardi, sorella, ahimè!) e - le mie preferite - quelle dei parenti di qualche dittatore africano che vogliono regalarmi i loro quattrini malversati. Questa sembrerebbe la donna ideale, peccato che una vera russa a 28 anni sarebbe già abbondantemente sposata. Hello! My name is Olga! I am 28 years old. Now I have an opportunity to write to you:) I am an interesting, beautiful, kind and single young lady. I want to find my love, my half and want to marry him. I am looking for a man who will fall in love with me and I will fall in love with him. I have never been married but I dream about it. I am fond of children and I dream about a happy family with the beloved man. I am interested in music, cooking, reading, traveling and others

Trucchetti al pc

Piccole cose che semplificano la vita: 1) voglio aprire Word (o un altro documento di Office) senza il noioso splash screen (schermata introduttiva) che mi informa che il programma che sto aprendo è Word (come se non lo sapessi). Devo aprire le proprietà del collegamento ed aggiungere dopo la stringa della destinazione il ‘parametro d’avvio’ /q Quindi "C:\Programmi\Microsoft Office\OFFICE11\WINWORD.EXE" /q 2) Se voglio aprire direttamente un modello di documento di Word , il parametro d’avvio è /tnomemodello. Cioè al comando /t bisogna aggiungere immediatamente dopo il nome del modello o, ancora meglio, il percorso completo (che si trova in Strumenti > Opzioni > Directory predefinite) Quindi se voglio raggiungere il modello “dirigente.dot” devo (nel mio pc) digitare nelle proprietà del collegamento di Word, tutto su una riga: "C:\Programmi\MicrosoftOffice\OFFICE11\WINWORD.EXE" /tD:\Documenti\informatica\modelli\dirigente.dot Dove D:\Documenti\informatica\mode

Noiose conigliette

Benintenzionati e scherzosi amici - preoccupati delle troppe e profonde letture che vado facendo in questi tempi, complice anche la mia nuova condizione di pendolare - mi hanno fatto trovare sotto l’Albero di Natale un bel libro fotografico con i paginoni centrali di tutte le Playmates del Playboy americano dalla fondazione ad oggi. Ho per questa rivista, che pure non ho mai comprato, un antico amore: ricordo con tenerezza quando, ragazzino appena pubescente, trovai nell’armadio di un collega di ufficio di mio zio una copia del Playboy italiano del 1972. In copertina c’era Claudia Marsani – che, erano altri tempi, posò senza veli col permesso del padre a soli sedici anni . La scoperta fu così emozionante da procurarmi un subitaneo e marmoreo inturgidimento. Che ironia: la natura combina a noi uomini un ben crudele scherzo donandoci il massimo del vigore e della potenza a un’età in cui non interessiamo affatto alle donne. Mentre invece diventiamo incredibilmente attraenti ai lo

Buon Natale :-)

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Homeless Night, la tradizione continua

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Alla vigilia di Natale, gli amici del vecchio 'giro' dispersi per il mondo si ritrovano tutti - senza bisogno di alcun appuntamento - al Miscellanea, sotto gli auspici di Mickey (qui con Majid, Tocco, Duccio, Andrea, Alex). È un rito: Messa al Pantheon (anche atei, musulmani, libertini e scomunicati), poi diverse birre, ed infine la signora isterica del quinto piano di Palazzo Grazioli che alle quattro imprecando ci tira un gavettone, e regolarmente ci manca... come da tradizione... chissà chi fu a battezzarla Homeless Night, ma l'appuntameno è immancabile. PS: pare che in Inghilterra più persone abbiano passato la vigilia davanti al pc in cerca di sconti che a Messa. Che tristezza: e non tanto per l'occasione religiosa mancata (pure, il rito anglicano è bellissimo, e la prima volta a Londra andammo a Messa a Westminster), quanto perchè così tanta gente non riesce a staccarsi dal computer. "Get a life, guys!" PS 2: mi sono ridotto a comprare i regali all'u

Piccole cose di cattivo gusto

Stavo provando a fare una lista di alcuni comportamenti, stili di vita, oggetti, modi di dire e di fare, che aborrisco per il loro tremendo cattivo gusto. Il quale consiste soprattutto nell'idea che certe cose siano " trendy ", quindi socialmente accettate e simpatiche. Senza alcuna pretesa di esaustività, ma con profonda antipatia: La birra Corona La birra Heineken Le donne che dicono “cheap” Le donne che dicono “One night stand” I calzini con la giarrettiera Le giacche a quadrettini Le cravatte regimental Tutto Dolce & Gabbana I mocassini con le nappine L’orologio sul polsino Gli occhiali da sole, quando non c’è sole Le barche da diporto a motore Le borse di Alviero Martini Le Harley Davidson (e – peggio – le custom!) I SUV L’Argentario I chihuahua Gli schnautzer La bresaola Il sushi I libri di Paulo Coelho Fabio Volo Iscriversi al Rotary (ai Lyons no, è solo da sfigati) Gli snowboard Salsa e merengue La musica House - Trance

Sorprendente Genova

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Uno slogan del comune dice: “Genova , la città che non ti aspetti”. Ed in effetti, Genova è davvero una bella sorpresa. Un tempo anello debole del Triangolo Industriale, sonnacchioso porto simbolo di conservatorismo e stagnazione, Genova ha saputo rinnovare la sua immagine investendo nel futuro con ardite architetture moderne (il Carlo Felice di Aldo Rossi, il Matitone di Skidmore, Owings & Merrill), ed al tempo stesso recuperando la sua tradizione storica. Nei bellissimi palazzi di Strada Nuova Garibaldi , valorizzati da una preziosa illuminazione, e nelle chiese, di una ricchezza talmente doviziosa da poter rivaleggiare con quelle di Roma, si comprende perché Genova era soprannominata “Superba”. Ci sono tornato dopo cinque anni dall’ultima visita - per un convegno convocato dal mio Ministero allo scopo di annunciare i favolosi progetti informatici che consentiranno la soluzione di tutti i problemi della Giustizia in appena sei mesi – e ne ho approfittato per dare un’occhiata i

The Kids are (still) Alright

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Non sono magnifici? Solo delle persone veramente giovani dentro possono presentarsi così rovinate, nell'epoca del lifting. Cantavano " Spero di morire prima di diventare vecchio ", ma sono ancora lì, più vivi e attuali che mai. La voce di Roger Daltrey è diventata rauca, e spesso scompare, Pete non ci sente molto bene. Ma la loro musica ha qualcosa di eroico, un purissimo flusso di gioiosa energia, ed è una delle cose che contribuiscono a rendere la (mia) vita migliore. Sì il tempo passa, e loro cantano " We have to face The truth some time ". Ma non è ancora tempo di arrendersi. Il sogno continua... Mike Post Theme Lyrics The Who We're not strong enough We're not young enough We're not alone enough, or cold enough Emotionally we're not even old enough Late at night, we're in a video-game dream There is no lover in this numbered scene We summon every childhood ghost we've seen Then suddenly we hear that Mike Post theme Everything is all r

Visti dal Times, visti da Manzoni

New York Times December 13, 2007 In a Funk, Italy Sings an Aria of Disappointment By IAN FISHER La dolce vita turns sour as Italy faces up to being old and poor Richard Owen 22 December 2007 The Times Davvero niente di nuovo, rispetto ad un analogo articolo di due anni fa sull'Economist : pure il paragone con la lenta decadenza di Venezia è ormai abusato. Ma da allora ad oggi, nulla è cambiato. Purtroppo cose ben note e dette dal sottoscritto in tempi non sospetti. Del resto, l'Italia di oggi assomiglia molto a quella descritta da Alessandro Manzoni nei Promessi Sposi : "La forza legale non proteggeva in alcun conto l'uomo tranquillo, inoffensivo, e che non avesse altri mezzi di far paura altrui. Non già che mancassero leggi e pene contro le violenze private. Le leggi anzi diluviavano; i delitti erano enumerati, e particolareggiati, con minuta prolissità; le pene, pazzamente esorbitanti e, se non basta, aumentabili, quasi per ogni caso, ad arbitrio del legislatore stes

L'autorità debole

Un plauso caloroso a Giuseppe De Rita che ha avuto il coraggio di sfidare il tabù. In Italia «il vero problema è l'autorità debole», ha dichiarato sabato in un'intervista alla «Stampa»: quell'autorità debole che con la sua debolezza finisce per autorizzare tutti i ribellismi. È così. Ed è il problema forse più grave delle società democratiche: costruire un'autorità fondata sì sul consenso, ma che per ottenere il consenso alle proprie decisioni non abbia bisogno ogni volta di contrattarlo politicamente: in questo modo arrivando, alla fine, a spogliarsi di ogni autorità per ridursi a pura istanza di mediazione. La differenza la fa la tempra di chi governa: se è quella dello statista o del politicante. Il politicante obbedisce supinamente a chi grida più forte perché è capace di sentire solo la sua voce; l'uomo di Stato, invece, ascolta il rumore di fondo del momento storico e non sottomette la propria libertà ai clamori del momento; in vista beninteso di un più grand

Cento di questi giorni

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Ieri si è sposata anche la cugina Stefania. Non è meraviglioso come la gente continui a credere nell'amore, nonostante tutto? Brindo all'amore: è come la luce del sole, ce n'è per tutti. Basta tenere gli occhi aperti ;-) Ed il cuore, ovviamente.

Leoni senza le palle

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1) In Svezia, il Nordic Battlegroup della nuova forza di reazione rapida europea - 2.400 militari di cui 2.000 svedesi, 221 finlandesi, 150 norvegesi, 80 irlandesi e 45 estoni - che fa parte dei 18 battaglioni che rappresentano la forza di proiezione dell'Unione Europea in aree di crisi diventerà operativo il 1˚ gennaio, ma ha già subito una perdita. In segno di rispetto per le 108 soldatesse che ne fanno parte, il generale svedese che comanda il gruppo, Karl Engelbrektson, ha deciso che il leone in campo blu del suo stemma araldico non abbia attributi sessuali, “perché in Svezia siamo sensibili al problema della eguaglianza dei generi". 2) “ Via la croce rossa in campo bianco dall’emblema del Barça : per farsi accettare in Arabia Saudita e in altri paesi islamici, come l'Algeria, maglie, bandiere e gagliardetti della squadra di calcio di Ronaldiñho sono state ritoccate per non «urtare la sensibilità religiosa» dei non pochi tifosi mediorientali. La croce di Sant Jordi

Basta Computer

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Morti di lavoro

Sono diventati (quattro)(cinque)(sei) sette gli operai morti nel rogo alla Thyssen Krupp di Torino. E, al di là delle voglia di menare la proprietà per le sue arroganti dichiarazioni, vorrei fare due riflessioni. La strage viene a smentire molti luoghi comuni: quello per esempio sul “privato” creatore di benessere mentre il settore pubblico è un’appendice parassita, capace solo di intralciare la libera impresa con controlli burocratici. La spesa per la PA è per definizione “spreco”, e quindi meritevole soltanto di tagli. Poi accadono queste tragedie, e torna immediatamente di moda la Pubblica Amministrazione, ci si accorge che mancano gli ispettori del lavoro e delle ASL, si invocano più regole, più controlli. Però ci si dimentica che è quello che noi, lo Stato, facciamo tutti i giorni: assicurare il vivere civile della comunità. E poi le facili semplificazioni dei sociologi per cui il lavoro alle soglie del terzo millennio è creatività, affermazione di sé, e via dicendo, in un cresce

Disse Giovenale, rispose il Quinta

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Se hai dedicato il tuo amore a una sola China la testa e preparati al giogo Nessuna donna risparmia chi l’ama Sia pure innamorata ci godrà, a straziare il suo amore, a rovinarlo Giovenale (“Contro le donne”) Postilla del Quinta: Molla la stronza e passa oltre...

La libertà è partecipazione, ricordi?

Le notti insonni hanno almeno questo di buono: permettono di riscoprire la televisione. Ad ore antelucane infatti, la RAI riesce ancora a passare qualche buon film. Ho seguito quindi con interesse Aldo Fabrizi in Siamo tutti inquilini , un film del 1953 con Peppino De Filippo e Maurizio Arena. La trama è semplice: una ragazza eredita un appartamento da una signora presso la quale prestava servizio, ma non avendo a disposizione molti mezzi, raramente riesce a pagare le spese condominiali. L'amministratore vorrebbe approfittare della situazione per sottrarre la proprietà alla giovane, ma il portiere, Aldo Fabrizi, prende le sue difese. Sembrerebbe una facile commediola di costume. Eppure sono rimasto impressionato dal significato politico della trama, ben mascherato dai toni leggeri. La serva che diventa padrona, è evidentemente il proletariato che è assurto al benessere, ma le cui conquiste sono ancora precarie. Ricordo, ora che ci penso, altre commedie del dopoguerra, in cui si pa

Parliamo ancora di P.A.

"La Voce" dedica un suo spazio ai problemi della Pubblica Amministrazione. Un focus interessante perché viene da un'area culturale che finora ha dimostrato di capire poco l'importanza della P.A. nei processi produttivi del Paese. Vengono pubblicati tre miei interventi critici: " Guardiamo all'esperienza Europea ", commento all'articolo di di Bruno Dente " ABOLIAMO I MINISTERI "; " Un'occasione da non perdere ", commento dell'articolo di Bernardo Giorgio Mattarella " IN DIFESA DEL PUBBLICO CONCORSO "; " Valutare tutti, non solo i dirigenti ", che segue l'articolo di Carlo D'Orta " LA VALUTAZIONE, QUESTA SCONOSCIUTA " Credo che sia ora che a parlare di PA non siano solo i professori, ma anche i suoi protagonisti. Mi sbaglio ?

Tremendi ruggiti dell'animo

Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris. Nescio, sed fieri sentio et excrucior. Catullo (Carme 85) Due parole, e la vita è tutta qui: sì o no, luce od ombra, amore o odio, sole o notte. Vita o morte, vittoria o disfatta. I cuori grandi e puri non conoscono sfumature né compromessi. Solo chi sa odiare senza pietà sa davvero amare.

Charm Vs. Charme

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Il Times di Londra ospita un divertente duello tra donne: giornaliste inglesi e francesi disputano su quale sponda della Manica vivano le donne meno femminili. Ha cominciato Hortense de Monplaisir n el suo libro How to survive the English (Come sopravvivere agli inglesi, John Murray editore), a sparare bordate sulle donne inglesi, colpevoli di vestire in modo sciatto, tenere la casa sporca e fare un sesso squallido. Il motivo del malessere di Madame de Montplaisir? Vivere in “ un paese dove gli uomini non ti guardano” . Che è il classico choc culturale delle donne latine quando salgono in Nord Europa, e si ritrovano improvvisamente sole, non più circondate e coccolate da un codazzo di servili e complimentosi cicisbei. La mancanza dev’essere davvero grave se Sarah Long , londinese trapiantata a Parigi, le risponde che « la Francia è un posto dove non ti lasciano mai in pace. Non importa se sei vecchia, grassa o sposata… all'inizio è seducente, ma dopo un po' diventa f

Cosa c'è sotto le corna

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Con «Amori infedeli. Psicologia del tradimento» , appena uscito in libreria, Willy Pasini esplora psiche e motivazioni degli adùlteri, variamente classificati nelle categorie dei ‘seduttori’, ‘trasgressori’, sessodipendenti’ ; soprattutto narcisisti, innamorati dell’amore, più che di un’altra persona. Cercatori di sensazioni, come altri cercano i funghi. Confermo. Una delle azioni meno commendevoli della mia vita fu la partecipazione, da terzo incomodo, ad un adulterio. Non che avessi deciso niente, in quella faccenda: fui rimorchiato, da una di quelle signore moderne che sanno quello che vogliono e se lo prendono senza tante smancerie - quelle, per intendersi, che dicono “ fare sesso ” invece che “ fare l’amore ”, perché suona più rude e meno sentimentale. Tra l'altro, una donna in carriera, l’unica che dopo il primo meeting tra le lenzuola mi abbia allungato un biglietto da visita… La storia durò un anno, e fu una esperienza abbastanza squallida, ma mi ha fornito un prezioso i

Al presente indicativo

"... scopavano come angeli!" Angeli che scopano? Quali Angeli? Chi scopa? Zia Julia mi guarda con occhi velati di un'indicibile nostalgia. Dice: "I Sandinisti. Scopavano come angeli. Senza sosta. Facevano l'amore ridendo. E quando godevano, erano lunghe tirate roventi, fino alla totale estinzione del mio incendio. L'ho provato una sola volta, a Cuba, all'indomani della Rivoluzione. Avevo quattordici anni. Due giorni prima che il console mio padre si facesse cacciare. Dopo ci sono tornata, ma era tutto finito: c'era già l'erezione realista-socialista, il coito stakanovista..." Tace per un momento. Il tempo per me di riprendere fiato (è stata la bomba ad averla messa in questo stato?). Un semaforo rosso diventa verde. Zia Julia riparte insieme alla macchina. "Adesso anche il Nicaragua è rovinato...il piacere costruttivo." Il viso, contratto in un'espressione di disgusto, all'improvviso si distende, e la bella voce rauca si rit

Eterno Borromini

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Piccoli piaceri della vita

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A casa mia. Un piatto di ostriche, con un buon vino (essenziale il Sancerre bianco) bastano a rendermi felice. Purtroppo in Italia non c'è la cultura francese su questo prezioso alimento: le ostriche vengono vendute senza alcun riguardo alla qualità o alle dimensioni (se ne contano fino a cinque). Bisogna accontentarsi: tempi duri!!!

Il camionista del Kent

Purtroppo i giornali non riportano il nome di quel camionista del Kent, padre di due figlie, il quale, quando il governo inglese ha tentato di imporre in tutte le scuole la proiezione del film “An Inconvenient Truth” di Al Gore, si è ribellato denunciandone la visione a senso unico, e il tentativo di fare un «lavaggio del cervello» agli studenti. Gli ha dato ragione l’Alta Corte di Londra, imponendo che al film siano accompagnate spiegazioni che ne moderino gli errori e ne sottolineino le esagerazioni. In un mondo normale, uno che intitola la sua opera: “La Verità” verrebbe subissato di pernacchie. Invece ha vinto il Premio Nobel. In un mondo normale, la funzione di contestare le verità ufficiali, le idee ricevute, i luoghi comuni, le esagerazioni allarmistiche, non dovrebbe essere lasciata a un camionista. Ma tant’è. Meno male che rimangono gli inglesi a pensare con la propria testa, allenati da nove secoli di libertà. Perché è la libertà, qui, che è in pericolo, la libertà di pe

Paldies Dievam Liga ir klat !

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Novembre è stato allietato dalla visita di Liga. Una nuvola bionda dalla Lettonia... (qui sopra a Todi, sotto a un ricevimento)