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IL CITTADINO CON LA TOGA

di ANGELO PANEBIANCO Corriere della Sera 8 maggio 2002 Gli arresti dei poliziotti, e i conflitti interni alla Procura di Napoli, continuano a scuotere il sistema politico. Comunque finisca la storia, però, resterà agli atti un episodio che molti giudicano secondario, ma che non lo è. E’ invece uno di quei «dettagli» che, come spesso capita ai dettagli, permettono di comprendere molte cose. Mi riferisco al caso di quel gip (giudice delle indagini preliminari) che, dopo avere accompagnato il figlio alla manifestazione dei no global (sui cui disordini indaga la Procura), ha sostenuto di non trovarci nulla di male, essendo egli, prima che un giudice, un cittadino come gli altri. Non bisogna crocifiggere quel particolare magistrato. Egli ha ribadito, con il suo comportamento e le sue parole, un’idea ormai diventata comune, probabilmente condivisa da tanti suoi colleghi. L’idea è che il giudice (il magistrato della giudicante), usufruendo delle prerogative che la Costituzione attribuisce a q

IF IT AIN’T BROKE DON’T FIX IT!

Beware Europe’s rhetoric (and America’s fears) about what it wants to be. Focus on what it is. By Andrew Moravcsik - professor of Government at Harvard University’s Centre for European Studies Newsweek March 4 2002 FROM THE UNITED STATES IN 1787 TO EASTERN EUROPE in 1989, new constitutions bave almost always come in response to crisis. Yet nothing threatens the European Union today. The single market is a success. The single currency is a reality. Enlargement proceeds apace, as does coordination of defense, police and immigration policies. The EU is bere to star and, many believe, poised to become a full-fledged "superstate" supplanting the traditional nation-states of Europe. Nowcomes the drive for a European constitution. The case for it can be summarized in a word: democracy. Many Europeans view theEU as a distant, unaccountable technocracy. Only the relatively weak European Parliament is directly elected. At the powerful European Commission in Brussels, Eurocrats rule.

Orpheus Orchestra

LEADERSHIP Da trent’anni la «Orpheus Chamber» di New York esegue prove e concerti rinunciando alla guida dal podio. Una realtà che modifica le teorie sui modelli organizzativi Prova d’orchestra, ma senza direttore Un successo che ha stregato anche Harvard di Dario Antiseri C'è un'orchestra in questo mondo che sta facendo discutere i teorici dell'organizzazione - è l'Orpheus Chamber Orchestra di New York. È l'unica orchestra che da trent'anni fa prove e dà concerti senza direttore. I suoi ventisette membri, tutti altamente qualificati, hanno sviluppato una forma di democrazia interna - nota ormai come «the Orpheus-process» - che si risolve in un impegno e coinvolgimento che ha portato a questa orchestra i più prestigiosi riconoscimenti internazionali. Il successo dell'Orpheus ha attirato l'attenzione e l'interesse di guru del management come Peter Drucker; e J. Richard Hackman, professore di psicologia sociale e dell'organiz