Prese in giro... su due ruote



L'estate scorsa a Parigi mi sono molto divertito con il Velib, l'entusiasmante sistema di bike sharing che consente di prendere una bicicletta (gratis la prima mezz'ora) e lasciarla dove si vuole.
Roma si appresta ad imitare Parigi, e speriamo che come al solito non si tratti di una pessima imitazione. Altro è abbracciare un'innovazione perchè si è convinti, altro è farlo per poter riempire le statistiche e dimostrare che anche a Roma si è fatto "qualcosa".

Per una sana pratica della bicicletta, anche come mezzo di trasporto alternativo alla macchina, Roma manca di un ingrediente indispensabile: le piste ciclabili.
Una pista ciclabile, come tutti sanno, è uno spazio dove le biciclette possono circolare in modo non promiscuo, in sicurezza ed anche sviluppando una certa velocità.

In molti paesi civili, essa sottrae spazio alla circolazione delle automobili, contribuendo a ridurre il traffico urbano.
In Danimarca e Olanda (paesi dove grazie alla costante pratica della bici le donne hanno gambe bellissime) le biciclette hanno la precedenza su pedoni e automobili. A Roma no, persino in una strada larga e pericolosamente invitante alla velocità come Via del Circo Massimo.

A tal proposito credo che il premio Nobel andrebbe conferito all'inventore delle cd. "Piste Ciclopedonali".
Una "Pista Ciclopedonale" appare al profano semplicemente un marciapiede con delle strisce dipinte, come nei percorsi per le automobiline dei bambini.
La mente sopraffina che ha inventato questo trucco aveva certo in mente la grande lezione della Political Correctness: se un problema non si può risolvere, bisogna ridefinirlo. Così non esistono più i ciechi ma i "non vedenti". Non c'è più lo Zoo, che gli ambientalisti denunciavano come un lager, ma il "Bioparco". E i pellegrini possono scendere alla stazione metropolitana di San Pietro, anche se è lontana 1,5 km dalla basilica. Nell'imminenza dell'Anno Santo, non potendo costruire una nuova linea, bastò cambiare nome alla stazione di Ottaviano, e il gioco fu fatto.

Chi credono di prendere in giro questi signori? Beh, evidentemente ci riescono. Ecco per esempio il candidato sindaco ex sindaco (i sindaci dopo due mandati non sono rieleggibili... ma all'italiana) Rutelli che si fa fotografare sulla pista ciclabile del Lungotevere, chino ed affannato sui pedali...

Peccato che il cavalletto fosse abbassato!!!

Ambelivebbòl!





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